LA SANITÀ NEGATA !

Manifestazione per il diritto alla salute - Cagliari 7 settembre ore 9.30 Piazza del Carmine

Cagliari -

AUMENTA LA RICHIESTA DI SALUTE PUBBLICA !

AUMENTA ANCHE LA SANITÀ NEGATA !

 

I pensionati aderenti alla Federazione del Sociale del sindacato USB si associano alla giusta lotta della Rete sarda Difesa Sanità Pubblica riconoscendosi in questa lotta, nonché, proseguendo nel percorso di contrasto alla privatizzazione della Sanità, che vede da sempre la Usb impegnata in questo fronte.

 

Quando eravamo giovani ci eravamo immaginati una sanità che non facesse rima con clientele e sprechi, che non servisse ad ingrassare case farmaceutiche e piazzisti di ausili medici inutili; Una sanità alla quale tutti i cittadini potessero accedere senza pagare un odioso ed esoso ticket. No, non era il tipo di sanità che si è configurata nel tempo e peggio per quella che i nostri politici vogliono disegnare che noi ci battemmo negli anni 60-70.

 

Ci riconosciamo e aderiamo alla Manifestazione di oggi, perché è la stessa nostra idea di sanità pubblica: Un sevizio sanitario che impegna energie e risorse sulla prevenzione delle malattie, e qualora esse si manifestino i pazienti abbiano diritto a cure dignitose dispensate in regime pubblico e non in forma privata dove lo scopo è il profitto.

Una sanità che sia a disposizione del cittadino e non che si serva del cittadino-contribuente per tenere in piedi un apparato fatto di clientele e di magna magna.

IL PIANO di riorganizzazione SANITARIA, che sta imponendo questa Amministrazione Regionale, non è la giusta risposta alle “richieste di salute” da parte dei cittadini. Purtroppo chi governa risponde solo con generiche dichiarazioni di ottimismo, a cui fanno seguito però sempre più profondi tagli, con conseguente diminuzione della qualità delle cure. Il loro progetto di “razionalizzazione” della spesa sanitaria regionale, si abbatterà inesorabilmente sui più deboli: i poveri ed i pensionati.

 

Secondo i dati del Censis, 250mila sardi hanno dovuto rinunciare alla sanità pubblica per motivi economici e a questo disastro sociale si risponde con un altro insano progetto: eliminare i presidi ospedalieri dei piccoli centri aumentando quindi le distanze fra i cittadini ed i servizi contribuendo così alla desertificazione di ulteriori territori ed il tutto per incentivare la sanità gestita da privati con pubblico danaro! Tant’è che per dieci anni, la Regione Sarda, erogherà un contributo a fondo perduto di svariati milioni di euro all’ospedale “Mater Olbia” appartenente all’emiro del Qatar.

Nello stesso tempo i cittadini vengono spinti a rivolgersi al privato per prestazioni sanitarie che il sistema pubblico non viene messo in condizione di erogare.

 

Il diritto ad essere curati viene sempre più messo in discussione. Se anche i piccoli ospedali e servizi territoriali saranno chiusi, la lista d’attesa per visite e esami si allungherà, le condizioni di lavoro dei medici e degli operatori peggioreranno, l’accesso a servizi di qualità e per tutti non sarà più garantito a migliaia di persone, anche a causa di esosi ticket. La salute viene vincolata a logiche di bilancio, come previsto dalla modifica dell’art 81 della Costituzione con l’introduzione del pareggio in bilancio, che ha la priorità rispetto all’art 32 della stessa Costituzione che sancisce il diritto ad una sanità universale e gratuita. Il ricorso alle esternalizzazioni (privatizzazione) di servizi come avviene in Sardegna per il settore delle riabilitazioni dove un’ azienda privata l’Aias opera, quasi , in regime di monopolio e non retribuisce per tempo i propri dipendenti per il lavoro da loro effettivamente svolto, con diversi stipendi pagati con mesi di ritardo.

 

La Federazione del Sociale USB Pensionati aderiscono quindi con convinzione e con le sue parole d’ordine:

 

 Per soddisfare i bisogni di accesso alle prestazioni della domanda sanitaria dei cittadini sardi e dell'assistenza sociale che in Sardegna sta regredendo sempre di più;

 Per eliminare gli odiosi tickets, eliminare le infinite liste d’attesa;

 Per ampliare l’offerta sanitaria aprendo al settore odontoiatrico gratuito;

 Per aumentare seriamente con conseguente copertura finanziaria i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza);

 Per potenziare la prevenzione sanitaria in modo serio che contrasti l’insorgenza delle malattie;

 per esentare gli inoccupati dal pagamento degli odiosi ticket sanitari.