A.I.A.S. - I lavoratori alla fame.

Cagliari -

Continua il gioco al rimpiattino inaugurato dall'AIAS molto tempo addietro.

Una sorta di gioco fra l'Azienda i Comuni , l'Assessorato alla Sanità e le varie ASL.

L'una vanta crediti che, in parte, vengono dichiarati inesigibili da altri; Si dichiarano a mezzo stampa, crediti che Amministrazioni comunali dichiarano di aver già saldato, e corrono parole grosse, parole che preludono querele e minacce di querele.

Questo succede mentre i dipendenti, gli unici che incontestabilmente creditori lo sono di diverse mensilità di stipendi (fino ad 8) assistono increduli a questo balletto dell'assurdo.

Lavoratori con carichi familiari e spesso con oneri finanziari da onorare che attendono da mesi lo stipendio frutto del delicatissimo lavoro che svolgono, e che continuano a svolgere con la solita abnegazione e dedizione.

Questo sembra non bastare alla direzione, così come non è bastata la macelleria sociale attuata tramite licenziamenti di un centinaio di dipendenti per risanare i conti, non basta il lavoro che i dipendenti svolgono essa pretende anche il loro silenzio, la loro rassegnazione, e per chi cerca di ribellarsi, di reclamare il diritto ad una giusta retribuzione, si minacciano sanzioni disciplinari e perfino licenziamenti.

I lavoratori sono stufi di subire, essi mettono e metteranno in atto tutte le forme di protesta che riterranno opportune per far valere i propri diritti ed in primis il diritto ad essere retribuiti con regolarità.

Lo hanno fatto con presidi, sciopero e ricorrendo perfino all'arma dello sciopero della fame e continueranno a farlo nei prossimi giorni se la situazione rimarrà in stallo.

L'USB continerà a dimostrare la propria solidarietà ai lavoratori e appoggerà le loro giuste azioni di lotta.

All'Assessorato alla Sanità, al Consiglio Regionale tutto, ribadiamo che troviamo assurdo che un intero settore (quello riabilitativo) venga appaltato ai privati.