TASSE, TASSE E ANCORA TASSE. E' QUESTA LA NOVITA' DEL GOVERNO MONTI

Cagliari -

 

 

Tasse, tasse ed ancora tasse, il testo sulla legge di stabilità ancora non c’è ma è quello che emerge dalle bozze in circolazione che parlano di un fisco che ci farà  stringere sempre più la cinghia. Se verrà modificata in parlamento, il governo ha anticipato che  dovrà  essere a saldo invariato (la manovra è da 11 miliardi e mezzo di euro).  

 

Molte rendite protette sino ad oggi saranno tassate, almeno almeno  per quei contribuenti che hanno un reddito superiore ai 15.000 euro.  

 

Entrano nel mirino del fisco, non saranno più esentasse e verranno colpite:

 

-         Eredità;

 

-         Assicurazioni sulla vita (vengono tassate pure le polizze vita di chi è deceduto);

 

-         Assegni previdenziali reversibili;

 

-         Pensioni e indennità di accompagnamento invalidi;

 

-         Tredicesime e indennità dei ciechi civili;

 

-         Le pensioni di guerra;

 

-         Le pensioni privilegiate militari (risarcimento per coloro che si sono guadagnati la medaglia al valore militare);

 

-         Abolizione della clausola di salvaguardia del TFR.

 

 

Questi tagli interessano una vasta platea di cittadini. Le prestazioni Inps legate all’invalidità sono 2.733.000, il cui importo medio solo 404 euro mensili (si colpisce  la parte più povera del paese).  

 

Perché questo accanimento?   

Per via delle cifre in ballo; quelle che riguardano  pensioni e assegni di invalidità ammontano a 3,8 miliardi di euro l'anno, mentre le indennità di accompagnamento raggiungono  12,9 miliardi di euro l'anno. Ed è proprio lì che i tagli saranno più consistenti.  Non saranno più esentasse, ma dovranno essere inserite in dichiarazione sempre se i redditi superano i 15.000 euro. Le pensioni di guerra sono 300.000, anche queste perdono l'esenzione fiscale per i redditi oltre il limite. Perdono l’esenzione le pensioni privilegiate militari, ovvero quelle riconosciute ai militari di leva invalidi per cause di servizio, che finora erano esenti in quanto considerate "risarcitorie", e le pensioni di guerra riconosciute agli ex combattenti, ai partigiani, ai mutilati e agli invalidi di guerra, così come alle vedove e agli orfani.

E’ una legge contro la parte più debole e povera del paese, che si aggiunge a tutte le altre nefandezze contenute nella legge di stabilità, che abbiamo esaminato nei precedenti comunicati, quali i tagli sulla 104 per i disabili, l’aumento dal 4 al 10% dell'Iva sulle prestazioni socio-sanitarie ed educative rese da cooperative sociali, la retroattività delle detrazioni applicabili all’anno corrente, il tetto delle deduzioni e detrazioni in dichiarazione dei redditi, il blocco dei contratti per il pubblico impiego, i tagli alla sanità e tagli al mondo della scuola che porteranno ad oltre 30.000 posti di lavoro in meno; e dulcis in fundo, l'aumento dell'Iva.

  

 

 E necessario dare una risposta a tutto ciò. E’ necessario mandare via il governo di tecnici legati ai poteri internazionali e ai grandi gruppi finanziari (Banca europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea). Vogliamo un governo che si occupi dei problemi del mondo del lavoro, delle fabbriche che chiudono, della disoccupazione, della sottoccupazione, del carovita, dell’emigrazione che vede esodare migliaia di ragazzi verso altre terre.

 

 

Questo paese ha bisogno di un nuovo corso, di un nuovo modello di sviluppo, di una classe politica che rappresenti i problemi delle masse popolari. Assistiamo invece al massacro dello stato sociale: tagli agli enti locali, alla sanità, al salario, ai diritti di assistenza dei disabili, alle pensioni e indennità di accompagnamento degli invalidi e dei ciechi civili.