Honduras: assassinano l'avvocato dei campesinos dell'Aguán

Lo hanno assassinato perché difendeva i più diseredati

Cagliari -

 

 

 

 

La Valle del fiume Aguan, nel dipartimento di Colón, Honduras, è un sito dove è in corso un conflitto portato avanti da un potente movimento sociale. La lotta per la terra è una lotta che è in corso da molti anni, è stata aggravata dal   colpo di stato militare in Honduras del 2009, e i contadini dell’Aguan sono costantemente oggetto di violazioni dei loro diritti quali quello di possedere la terra, di non essere sfruttati, di non essere oggetto di repressione e ingiustizia. Ma questa comunità resiste. Anche se poveri, vulnerabili, e senza terra, i contadini dell’Aguán possono veramente rappresentare e incarnare il movimento della Resistenza in Honduras.

  

 

La terra nella Valle Aguan è ricca, fertile, e molto ambita. Come risultato delle riforme agrarie di anni 1960 e 1970, contadini honduregni hanno ricevuto terreni agricoli nella Valle dell’Aguan e hanno proceduto a trasformare la foresta pluviale in terreni agricoli. L’abolizione della riforma agraria nei primi anni 1990 ha portato a una crescente privatizzazione. Vi sono state politiche statali di supporto ai grandi proprietari terrieri e la repressione sistematica dei contadini che sono stati privati della loro terra e dei loro diritti. Minacce, intimidazioni, contadini massacrati, pressioni alle cooperative agricole per  vendere la loro terra, con un conseguente grave riconcentrazione della proprietà della terra nella regione, in primo luogo nelle mani dei magnati dell'agrobusiness Miguel Faccusé, René Morales e Reynaldo Canales. Anche se le comunità contadine non hanno mai rinunciato volontariamente ai loro titoli sono stati costrette ad abbandonare le loro terre con mezzi repressivi, usando gli sfratti illegali. Oggi, la lotta dei contadini è uno scontro contro i grandi proprietari terrieri e delle forze paramilitari nella loro lotta in corso per i titoli fondiari e per la giustizia.

  

La situazione dell’Aguan è molto complessa, si intreccia in un contesto di debolezza politica, di corruzione diffusa, narcotraffico, e lo spostamento sistematico delle popolazioni povere a vantaggio dei ricchi "sviluppatori".

 

L'ex presidente Manuel Zelaya aveva avviato una riforma agraria per concedere terreni a determinate organizzazioni di campesinos, ma questi accordi sono stati bloccati prima della loro realizzazione, quando Zelaya è stato rovesciato nel giugno 2009. Zelaya, regolarmente eletto, ma inviso dagli Stati Uniti, è stato rovesciato; per i cittadini dell'Honduras la vita è peggiorata giorno dopo giorno, i salari sono sempre più ridotti, nel paese vi è sempre meno libertà, ed un Presidente è stato eletto, Porfirio Pepe Lobo, legato a doppio filo con gli Stati Uniti, eletto con una vittoria facile facile, visto che l’opposizione che esprimeva il presidente deposto non poteva presentare  un proprio candidato.  La gestione del presidente USA Barack Obama non ha cambiato l'atteggiamento ideologico e le politiche concrete nei riguardi del "cortile di casa" o "patio trasero" (in spagnolo) che è l'America Latina e, in primis, i Caraibi e il Messico. Queste sono storicamente le aree di influenza diretta in cui la potenza americana ha da sempre potuto utilizzare strumenti di hard power (potere duro, militare ed economico) invece di muoversi nell'ambito del solo soft power (potere di influenza ideologica basato sulla creazione del consenso e il convincimento). Nonostante una buona parte della comunità internazionale e numerosi paesi latino americani, tranne la Colombia, il Costa Rica, Panama, la Repubblica Dominicana, il Perù e il Messico, abbiano dichiarato l'illegittimità della vittoria del candidato Porfirio Lobo, Il governo USA ha inoltre riconosciuto le elezioni in Honduras.

 

 

 

La violenza contro contadini è aumentato a seguito del colpo di stato, e l’attuale presidente Pepe Lobo ha risposto al malcontento nell’Aguan con pesante militarizzazione della regione e  repressione dei contadini. 55 contadini sono stati uccisi per mano delle guardie di sicurezza private di grandi proprietari terrieri, in collaborazione con la polizia e le forze militari, dal colpo di stato nel 2009. Molti altri sono stati catturati e torturati, altri sono scomparsi, altri sfrattati. Per ogni contadino assassinato resta una vedova con a carico 4 o 5 figli, i quali continuano la lotta per la terra, confrontandosi con persecuzioni, minacce, attentati. I militari e i paramilitari occupano le comunità lanciando lacrimogeni, torturando e sparando nelle capanne abitate.

 

 

Nonostante questo regime persecutorio sistematico, strutturale, finanziato dallo stato della violenza, i contadini dell’Aguan hanno organizzato la resistenza e la lotta per il diritto alla terra. I movimenti contadini hanno recentemente istituito l’Observatorio de los Derechos Humanos en el Bajo Aguan, un Osservatorio sui diritti umani. I campesinos sono stati privati ​​della loro terra e soffrono gravi violazioni dei loro diritti, per alimentare la prosperità dell'agrobusiness capitalista. Tuttavia, continuano ad occupare e combattere per la terra nella Valle Aguan e cercano di mobilitare le loro comunità come parte di una più ampia lotta nazionale di resistenza popolare per la democrazia e la giustizia in Honduras.

 

 

Nella notte di sabato 22 Settembre, Antonio Trejo Cabrera, 41 anni, rappesentante legale del Movimiento Autentico Reivindicador Campesino del Aguán (MARCA), è stato assassinato da sconosciuti in Tegucigalpa.

 

Più di una volta, Trejo aveva denunciato la collusione tra i proprietari terrieri e i fabbricanti di prodotti derivati dalle palme e il potere giudiziale, per impedire il processo di recupero delle terre da parte delle famiglie contadine, a seguito di sentenze favorevoli ai contadini.

 

L’avvocato si aggiunge alla lunga lista di vittime del grave conflitto agrario che scuote la Valle del Aguán, aveva difeso le famiglie del MARCA nella loro lotta per recuperare il diritto di proprietà su tre fattorie che furono acquisite in modo illegale. Alla sentenza del 29 giugno a favore delle famiglie contadine, la corte di appello ha accettato il ricorso che sospende gli effetti della sentenza medesima. E’ qui che l’avvocato Trejo aveva denunciato supposte pressioni esercitate sul potere giudiziale per fermare la lotta contadina. Denunciava anche di avere ricevuto minacce di morte e ha indicato nei proprietari terrieri i responsabili di qualsiasi attentato contro la sua vita.

 

USB Sardegna all’appello lanciato dal Movimiento Unificado Campesino del Aguán (MUCA), rivolte al popolo honduregno e a tutte le organizzazioni amiche a livello nazionale ed internazionale per denunciare la persistente violazione del diritto alla vita  e del loro diritto a coltivare la propria terra nel basso Aguán.