LE IMMAGINI DEI MIGRANTI NEL CORSO DELLA PROTESTA DEL 5 MARZO PER LE CONDIZIONI DI VITA AL CARA DI ELMAS E CONTRO L'ALLONTAMENTO DI ALCUNI DI LORO

Cagliari -

 

 

Migranti, richiedenti asilo-protezione umanitaria, stufi delle condizioni in cui vengono trattati presso il CARA di Elmas, si sono rivolti all’USB per far sentire la propria voce e presentare le proprie rimostranze al “Potere”. Ricordiamo che queste persone che giungono da noi dopo indicibili fatiche e stenti, spinti da fame, guerre e dittature, non chiedono “privilegi” ma la possibilità di poter vivere una vita dignitosa. Un diritto, anzi una possibilità scritta nella nostra Costituzione. Una vita che contempli anche il diritto di protestare contro le vessazioni o presunte tali di chi gestisce l’”affare” quell’affare che secondo uno degli indagati dell’inchiesta di “mafia capitale” rende più della droga: E si tratta di proteste dovute al fatto che su 30 docce solo 8 risultano funzionanti, che al campo si verificano continui black out elettrici, che il cibo sia scarso così come l’assistenza sanitaria, che loro vorrebbero avere i 2,50 euro giornalieri di “paghetta in contanti anziché in sigarette (pagate in sovraprezzo). Proteste che sono sfociate in provvedimenti di allontanamento dal campo stesso. La USB ha deciso di farsi interprete delle loro richieste e, assieme ad altre associazioni, e cittadini, ha indetto una manifestazione per le vie di Cagliari e presentare le loro istanze al Prefetto della città.

   

I risultati dell’incontro non sono stati soddisfacenti, visto che anche la richiesta minima di trovare una qualche sistemazione per le persone allontanate dal campo non è stata nemmeno presa in considerazione.

 

La USB continuerà, quindi, a sostenere le lotte che i migranti vorranno intraprendere, lo farà per un dovere preciso che va sotto il nome di solidarietà, e della indivisibilità dei diritti: a spezzettarli ci pensano già altri: ci pensa il Governo!