Argomento:

1 MAGGIO - MAYDAY 2009

In allegato il manifesto in pdf

L'Europa si solleva contro il neoliberismo e i suoi disastri.

Abbandonare la nave liberista che affonda e uscire dalla crisi con nuovi diritti!

La sicurezza che vogliamo si chiama reddito sicuro, diritti sul lavoro e oltre il lavoro, cittadinanza per i migranti, scuola e sanità pubbliche e di qualità, trasporti gratis, conoscenza e formazione libere e condivise.

In questo 2009 scorgiamo sempre più precarietà, vessazioni contro i migranti, paura del futuro e annullamento delle speranze. Eppure il consenso dei sudditi nei confronti dell'imperatore aumenta. Infatti la crisi viene vissuta come un elemento alieno: in quanto lavoratori, precari e migranti non contiamo niente, nel bene e nel male, nell'economia globalizzata.

La Cub considera le risposte fornite un abile modo di non toccare i veri problemi sollevati dalla crisi. Il governo, con il consenso di cisl, uil e ugl, ridimensiona ancor più il contratto nazionale, limita il diritto di sciopero; le imprese ristrutturano e precarizzano, licenziano e non rinnovano i contratti precari, non investono ma cercano solo disperatamente di salvare i profitti. Il centrodestra propone meno diritti e qualche aggiustamento degli ammortizzatori sociali; il centrosinistra, ne propone l'allargamento.

Nessuno vuole affrontare la redistribuzione del lavoro e del reddito; gli ammortizzatori sociali si applicheranno solo a una piccola parte di lavoratori, servono più alla propaganda confindustriale che ai precari.
Dalle strade di Roma, Milano e Palermo la Mayday lancerà un percorso di analisi, di agitazione, di critica a un modello di sviluppo insostenibile.
La Cub ritiene che precari e precarie, nativi o migranti, vivano  tutti i giorni la precarietà sulla loro pelle e che. abbiamo il diritto di dire che cosa rivendicano.
Vogliono un welfare che sposta i diritti dal contratto verso la persona, che garantisce continuità di reddito anche quando non si lavora, che permette loro di rifiutare i lavori a più alto tasso di sfruttamento. Ma non chiedono solo reddito, diritti e cittadinanza. Vogliono anche riprendersi i beni comuni: conoscenza, formazione, informazione, mobilità, casa, socialità, spazi pubblici.

Siamo dalla parte della rete Mayday dell'Aquila che ha partecipato per tanti anni alle iniziative e ora sta lottando per una ricostruzione trasparente, partecipata, dal basso.

Primo maggio 2009

Milano, Porta Ticinese ore 15,00

Palermo, Roma, Berlino, Brema, Den Bosch, Gent, Gornja Radgona, Amburgo, Hanau, Helsinki, Liegi, Lisbona, Malaga, Porto, Terrassa, Tubingen, Vienna.

Mayday: make them pay!

www.euromayday.org