A CHI HA, SARÀ DATO, A CHI NON HA, SARÀ TOLTO

Cagliari -

 

“Bisogna valutare bene la produttività del lavoro da parte dei dipendenti statali, prima di concedere aumenti sulla busta paga”. Lo dice la Corte dei Conti nel Rapporto 2010 sul lavoro pubblico.

In tempi di vacche magre si cercano fondi e puntualmente si trovano tra i dipendenti pubblici, non tra i politici corrotti, non tra gli evasori, non tra i mega dirigenti che guadagnano un mare di soldi. Divide et impera -  si prepara la guerra tra lavoratori del privato e lavoratori del pubblico impiego: si getta fango sui lavoratori statali, sugli impiegati e insegnanti di ruolo. Quando non si hanno più argomenti da difendere, quando anche i Minzolini, Fede, Vespa di turno non fanno più egregiamente il loro lavoro, quando sempre più ministri, segretari, sottosegretari, deputati e senatori sono implicati in scandali, allora l’ultimo nemico sono gli statali, di cui si chiede l’estinzione perché vorrebbero un aumento contrattuale per poter vivere dignitosamente. Perché non misurare i ministri con un doppio parametro: produttività per il paese e produttività per se stessi? Ne scopriremmo delle belle.

La Corte dei Conti è ormai specializzata in barzellette: cosa è se non una barzelletta la affermazione per il pubblico impiego di  "incrementi retributivi eccedenti il mero mantenimento del potere di acquisto”. Ma di cosa parlano? In quale paese vivono?  Da decenni il recupero del potere d’acquisto è solo parte dell'inflazione, non quella reale, ma solo quella programmata... Da che pulpito arrivano queste bordate?  Loro, gli ermellini della Corte dei Conti come sono valutati? Quali sono le metodiche utilizzate?

A parte la spesa derivante dal personale della P.A., tutta la spesa rimanente è erogata attraverso gli appalti pubblici. Perché la Corte dei Conti non divulga anche questi dati, soprattutto quelli dove si annidano gli sprechi? quanto costano gli appalti e soprattutto in che percentuale nascono dalla corruzione di politici e funzionari?  Perché non viene dato ai cittadini un quadro completo della situazione?

C'è poco da accanirsi contro chi lavora nella Pubblica Amministrazione, un impiegato ha ormai un orario di lavoro da ufficio privato e uno stipendio tra i più bassi della Comunità Europea. I dati trasmessi sono fuorvianti e l'immaginario collettivo è lontano dalla realtà. La logica vera è quella di togliere ruolo alla cosa pubblica, rendendola marginale, al fine di pompare risorse nel privato (dalla scuola alla sanità all'assistenza sociale).  Il fatto grave è che gran parte del lavoro è stato appaltato a ditte esterne che non sono dipendenti, che subappaltano ad altre ditte che ancora subappaltano ad altri e ad ogni passaggio si lucra a danno dei lavoratori  ma la spesa viene indicata complessivamente come costi di gestione,  come se fosse per dipendenti. L'esternalizzazione è un affare milionario e clientelare. Con la metà dei soldi spesi si potrebbe fare lo stesso lavoro facendolo fare a dei dipendenti. Gli stipendi degli statali sono bassi, non si può vivere decentemente con 1200 - 1300 euro al mese, mentre sono altissimi quelli dei dirigenti e dei dirigenti generali (7.000 - 15.000 al mese più gli emolumenti dei loro incarichi che sono spesso molto superiori allo stipendio). Che dire poi degli stipendi dei magistrati della Corte dei Conti? Sono legati agli aumenti percepiti al Senato. E sulla produttività: la Corte dei Conti deve vigilare, controllare denunciare gli sprechi, le omissioni e le spese non giustificate o evitabili nell'ambito dello Stato. E di fronte a tutto questo sfascio la denuncia base è volta a frenare quei 30/50 euro di aumento agli statali che verranno dati ai dipendenti pubblici? Ma quanto fumo negli occhi ancora devono gettare negli occhi degli italiani prima che la gente capisca dove e come si producono le voragini contabili in Italia? Quali stupidaggini girano ancora in certi ambienti... Tra qualche mese si assisterà ad una paralisi di molti uffici giudiziari per mancanza di personale (in 10 anni i dipendenti del ministero della giustizia sono calati di 15.000 unità, senza che gli stipendi siano aumentati), nelle scuole si tagliano personale non docente e professori (meno 180.000 unità di personale)... Si vuole che lo Stato rinunci ad essere Stato?

Gli statali sono già alla fame e già da molti anni. Il "mantenimento del potere d'acquisto"  è un'utopia. E' tragico riuscire ad arrivare alla fine del mese. Che cosa gli deve essere ancora tolto? Da anni gli statali sono oggetto di un linciaggio collettivo, isterico, montato ad arte dai media e imbastito di luoghi comuni. La retorica dello statale fannullone è una leggenda, una delle tante, inventate da questo governo, per far precipitare l'Italia in quel pantano cinico e feroce che vediamo ogni giorno. Per migliorare i servizi ci vuole ben altro che spauracchi e punizioni. Ci vorrebbero investimenti, risorse, meccanismi che tendessero a incentivare i dipendenti, invece che demotivarli , come succede ora. Gli statali, nella stragrande maggioranza, sono persone che, ogni giorno, cercano di colmare, con il loro lavoro (quasi sempre sottovalutato e sottopagato),  le carenze di strutture vecchie e inadeguate. Altro che fannulloni.

Gira che ti rigira invece di controllare la testa si vuole controllare la base. Se un ufficio pubblico, nel suo complesso non è produttivo, la colpa non è del singolo lavoratore, ma bensì del suo diretto responsabile. Quindi prima di misurare la produttività dell'impiegato, controlliamo che il funzionario responsabile sia all'altezza del compito affidatogli. Non si possono prendere "pezzi" di soluzione ed applicarle ad una parte di sistema senza considerare il sistema nel suo complesso. E' assolutamente ingiusto legare l'aumento salariale di un dipendente pubblico di basso livello alla produttività, quando la produttività è influenzata da fattori lontanissimi dalle prestazioni del suddetto dipendente. Ne faccio un sommario elenco: normative confuse e non adeguate, dirigenti incompetenti e/o assunti in modo clientelare con interessi diversi da quello del buon funzionamento dell'ente o reparto loro affidato, interferenze politiche di vario tipo, ecc.  Solo un buon management  può ottenere il massimo dal personale anche a prescindere da bonus ed incentivi salariali.

Ma quali sono i criteri per valutare l'effettiva produttività del singolo? La compiacenza verso i propri superiori? Le scollature e le calze a rete? I favori fatti a questo o quel dirigente? Il leccaculismo? Il problema non sono gli impiegati statali, né la loro capacità produttiva, ma la corruzione e l'inadeguatezza delle classi dirigenti di questo paese. Il mondo del lavoro (anche quello pubblico) è frustrato dalla mancata redistribuzione del reddito, dalla precarietà diffusa che va a danno anche di chi ha un contratto a tempo indeterminato, perché ne aumenta la ricattabilità e ne peggiora le condizioni di lavoro; è frustrato dalle innovazioni capestro introdotte a senso unico dalle leggi Bassanini, Treu, Biagi, che hanno permesso di aumentare la sproporzione ed il divario tra i redditi. E' frustrato dallo perdita di senso che il termine "lavoro" ha subito grazie al susseguirsi di provvedimenti criminosi riguardanti l'esercizio del diritto di sciopero e di rappresentanza.

Si parla tanto dell'assenteismo del pubblico impiego. Ma il personale ormai non è più giovane perché col blocco del turn-over concorsi non se ne fanno più da anni, è ovvio che chi ha 50/60 anni qualche problema fisico ce l’ha. Il resto sono discorsi di guerra tra poveri,  tra statali e privati, il fatto che entrambe le categorie sono alla fame (dicevamo di 1200 euro al mese di media). Gli statali han subito meno repressioni dei privati, di contro però, pagano le tasse fino all'ultimo millesimo di stipendio.

Perché la Corte dei Conti non controlla lo sperpero del denaro pubblico fatto ad opera della Casta. Perché il fisco non ficca il naso negli affari della classe politica dai massimi vertici fino al consigliere comunale di un piccolo comune? Perché tutti i mali compresi gli sprechi, le ruberie vengono scaricate sui lavoratori? Perché la Corte dei Conti non controlla il clientelismo delle banche che fanno soldi a palate sui derivati e salva amministratori pubblici incapaci, salva sindaci, ecc.? Il sistema è questo, ha vinto il Dio denaro, la crisi la devono pagare i lavoratori, mentre la Casta continua a fare le sue porcherie..

Il dipendente statale che lavora assumendosi grandi responsabilità riceve, in base alla qualifica, da mille a un massimo di duemila euro in un anno come premio di produttività. Il dirigente, che produce  aria fritta e incide pochissimo sull'attività dei sottoposti anche in termini organizzativi, ha come premio, per la produttività raggiunta da altri, da 10 mila euro in su. 

Passa dalla tua parte.

Organizzati nel sindacalismo di base.

 

                                                      RdB Pubblico Impiego Sardegna