Aeroitalia: il dibattito sulla Continuità Territoriale da Cagliari non può prescindere dal lavoro
Da giorni si è avviata una polemica riguardo disservizi imputati ad Aeroitalia per le attività di volo svolte in continuità territoriale da e per Cagliari. Il tutto sembra partito dalle osservazioni fatte da esponenti della giunta regionale, legate anche all’imminente emissione del nuovo bando di CT, anche se a dire il vero le dichiarazioni dell'assessore ai trasporti Manca spesso risultano di tenore ben più pacato dei titoloni drammatici sparati in prima pagina da alcuni giornali isolani, da sempre critici
Addirittura, abbiamo letto le dichiarazioni di un segretario regionale di un'illustre federazione dei trasporti che fa un mega spot per altre compagnie, parlando di aerei e servizi accessori necessari per garantire il servizio, ma dimenticandosi di un piccolo particolare, ovvero, del lavoro e dei lavoratori.
Dato che noi siamo convinti che il compito principale del sindacato sia quello di difendere il lavoro e i lavoratori e lavoratrici e non altro, soprattutto in un’isola affamata di opportunità lavorative, bisogna che si faccia chiarezza sulla posta in gioco.
Non vogliamo entrare nella querelle riguardo i declamati disservizi, anche se rappresentando il personale di volo e di terra che quotidianamente assicura i voli da e per Cagliari, alcune critiche ci sembrano per lo meno ingenerose e in diversi casi neanche corrispondenti al vero. Anche perché il medesimo servizio a Olbia si sta svolgendo senza particolari problematiche.
Da sempre siamo assertori che la continuità territoriale rappresenti un patrimonio da tutelare per la Sardegna e i suoi abitanti ed è sacrosanto che debba essere assicurato un servizio affidabile e efficiente. Però il messaggio che vogliamo lanciare alla Giunta Todde e all'assessore Manca è quello che non può più essere disgiunta la valutazione della continuità territoriale dalle ricadute sociali sul territorio che, a nostro avviso, vengono ignorate da molti dei detrattori dell'attuale servizio.
La politica sarda ha assistito inerme alla distruzione della seconda compagnia aerea italiana che era anche la seconda industria dell'isola, rincorrendo l’orrenda bufala del Qatar, costata la perdita dell'occupazione di più di mille tra piloti, assistenti di volo, tecnici e operai specializzati.
Non solo non abbiamo visto la pur minima autocritica da chi ha sostenuto quella operazione, ma le compagnie che hanno sostituito Meridianafly/Airitaly in quel servizio, hanno beneficiato dei fondi delle continuità, riempendosi le tasche di profitti senza assumere nemmeno uno di questi lavoratori e lavoratrici ad alto profilo, che in larga parte sono stati costretti a lasciare la Sardegna.
Questo non dovrebbe più accadere!
Almeno dobbiamo riconoscere ad Aeroitalia il rispetto di chi in poco tempo ha garantito il servizio, investendo sul recupero di centinaia di questi lavoratori negli aeroporti sardi e non altrove.
Questa scelta rappresenta un valore che non può essere sottovalutato o banalizzato, peraltro lo stesso che riconosciamo all'acquisizione degli hangar di Olbia e al rilancio dell’attività di manutenzione in questo territorio.
Nessuno può essere esente dalle critiche e Aeroitalia non dispone di assegni in bianco da parte di USB, ma ci aspettiamo da questa giunta e dagli esponenti di questa maggioranza che, dentro la logica del mantenimento della continuità territoriale e dei suoi vincoli, si continui il lavoro di recupero dell’industria dell'aviazione civile in Sardegna. Si faccia molta attenzione a chi vuole prendersi il ricco mercato aereo rappresentato dall'Isola senza lasciare nulla al territorio.
Questo è a nostro avviso quello che un sindacato deve chiedere dentro la questione della continuità
USB Lavoro Privato - Federazione Sardegna