A.I.A.S. - La voce scomoda del dirigente sindacale Ciosci
USB chiede la revoca delle sanzioni disciplinari
AIAS
Basta con le intimidazioni
Piena solidarietà ad Armando e a tutti i dipendenti oggetto di sanzioni
Sono passate appena poche settimane da che abbiamo esternato la nostra solidarietà al collega ed amico Roberto Fallo dipendente AIAS e dirigente CISL, che già ci tocca solidarizzare con un nostro compagno e dirigente USB: Armando Ciosci.
Armando è un lavoratore che presta la sua opera presso l’Azienda da più di venti anni. Egli presta la sua opera in modo ineccepibile. Ha un “difetto”: egli pretende di essere retribuito per il lavoro che presta, e visto che è dirigente sindacale pensa che anche i suoi colleghi possano anzi, debbano godere dello stesso “diritto”! “Pretesa” non gradita ai dirigenti AIAS che, adducendo motivazioni , a nostro modo di vedere pretestuose, sospendono il nostro dirigente prima per dieci giorni dalla paga, privandolo così dallo stipendio, e minacciando, dopo ulteriori sanzioni.
Armando ha avuto “il torto” di essersi esposto in prima persona: non escludiamo che alcune interviste da lui rilasciate possano essere state “tradotte” in modo giornalistico risultando così forse “sopra le righe”. Alcune interviste radiofoniche possano essere state dettate dalla foga di chi, avendo impegni familiari e finanziari da onorare, sa di essere in credito di svariati mesi di stipendio arretrati.
Sappiamo tutto questo, e sappiamo anche del muro di gomma eretto dall’Azienda nei confronti dei propri dipendenti e dei loro legittimi rappresentanti. Sappiamo che certe “intemperanze verbali” non avrebbero avuto modo di essere se solo l’Azienda avesse voluto stabilire normali e corrette relazioni sindacali.
Ancora una volta ci tocca assistere all’assordante silenzio da parte del principale e forse unico committente delle prestazioni, L’Assessorato della Sanità della RAS, al perdurare di questo stato di cose.
Chiediamo che vengano revocate le sanzioni disciplinari per tutti i dipendenti.
Chiediamo che vengano revocate per il nostro compagno Armando e che egli sia messo in condizioni di svolgere la sua attività sindacale e lavorativa in serenità.
All’Assessorato chiediamo un incontro urgentissimo al fine di poter esporre la questione.
Ad Armando va tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno e supporto.