Aias: le vittorie dei lavoratori scottano ai sindacati gialli

Cagliari -

 

 

I sindacati gialli oltre a firmare i licenziamenti diffidano la Asl 7 perché paga gli stipendi arretrati in base alle procedure di legge.

 

Per l’ennesima volta, invece di tutelare i lavoratori, sindacati che dovrebbero tutelare i diritti dei lavoratori tentano di affossarli. In un comunicato L’Ugl e l’Isa si dichiarano a dir poco meravigliati che la Asl 7 pagherà gli stipendi arretrati ai dipendenti Aias attivando l’azione diretta prevista dall’art 1676 del codice civile, azione possibile nei confronti del debitore del debitore.

 

Si allineano ai comunicati padronali dello stesso tenore, che diffidavano l’azienda a dar via a tale procedura. Hanno la faccia tosta di annunciare presidi di lavoratori sotto la Asl 7, quando non ne hanno fatto nemmeno uno per scongiurare i licenziamenti e condannano questo modo di agire da parte dell’azienda che paga gli stipendi a chi ne ha diritto. Non rispettano le procedure a tutela dei lavoratori previste dalla legge, e dimostrano una grande ignoranza nello scrivere al direttore della Asl 7 che “vista la Sua grande disponibilità ad elargire indiscriminatamente somme ai lavoratori, selezionati non si sa come”, minaccia di convogliare altri lavoratori per richiedere somme non si sa a quale titolo, visto che non hanno dato il via all’azione diretta.

 

Invece di segnalare ai lavoratori e alle altre ASL della Sardegna, il grande gesto di responsabilità che il direttore della ASL 7 di Carbonia ha dimostrato di avere nei confronti dei lavoratori che hanno, non alcune mensilità in arretrato come scritto nel comunicato, ma bensì quattro e la quinta in maturazione, e quindi, chiedere che anche le altre Asl si attivino allo stesso modo , così da consentire di ricevere gli stipendi dovuti, decidono di fare la guerra alla legalità.

 

La scelta di liquidare i 50 dipendenti del Sulcis , da parte della ASL 7, non nasce, da un “non si capisce come” e neppure da una discriminazione nei confronti degli altri lavoratori, ma dall’attivazione dell’articolo 1676 del c.c. di cui, visto quanto dichiarato nel comunicato, questi pseudo sindacalisti sono totalmente all’oscuro……..

 

Nessun diritto può essere negato se previsto dalla legge. E questo è quanto è stato fatto dal direttore della Asl 7, rispettare la legge. Per ovviare alla “discriminazione”, sarebbe sufficiente che tutti i dipendenti AIAS della Sardegna, ricorressero alla procedura prevista dal codice civile.

 

 

Ma cosa c’è da dire a proposito di “sindacati” che oltre ad aver firmato per far licenziare 133 lavoratori, ora si oppongo pure al pagamento degli stipendi dovuti ai lavoratori? I fatti parlano da soli.

 

 

In allegato il comunicato di ISA e UGL, e il comunicato stampa della ASL 7