Argomento:

Analisi dell'ACCORDO SULLA PRODUTTIVITA' del 16 novembre 2012 -opuscolo + accordo-

In allegato l'opuscolo e il testo dell'accordo

 

Roma -

 

L’accordo che prende il nome altisonante di “LINEE PROGRAMMATICHE PER LA CRESCITA DELLA PRODUTTIVITÀ E DELLA COMPETITIVITÀ IN ITALIA”, meglio noto come l’accordo sulla produttività, firmato il 16 Novembre scorso da CISLUIL e UGL, altro non è che la sintesi di un lungo percorso iniziato da tempo per la trasformazione del modello di sviluppo, dell’assetto produttivo e del sistema sociale nel nostro paese.


In nome della crisi stiamo assistendo alla distruzione di un patrimonio sociale, democratico, sindacale accumulato in anni di lotte perché incompatibili con il nuovo modello europeo.
Quello che accade non è conseguenza solo della crisi, ma risponde al disegno della definizione della nuova area produttiva europea che vedrà non solo gli stati ma anche zone e regioni al loro interno in competizione tra loro.
Alla base di tutto la lotta per la supremazia economica che necessita della distruzione delle garanzie sociali e individuali, ridefinendo la totale subordinazione dei lavoratori alle esigenze del nuovo modello sociale e produttivo.


La vicenda FIAT ha fatto da apripista per un nuovo modello di definizione dei rapporti sociali nel paese elevando a sistema le condizioni di deregolamentazione, sfruttamento e assenza di relazioni sindacali praticate dalle piccole e medie imprese, applicando i rapporti produttivi dei paesi emergenti per salvare il profitto a spese dei lavoratori.
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                                                                USB Unione Sindacale di Base