Dipendenti Pubblici: ci risiamo, ora è il turno di Montezemolo…
Dopo il prof. Ichino, il Sole 24 ore, la Repubblica, ora è il turno dell’esimio Luca Cordero.
Prosegue infatti quella campagna mediatica costruita ad arte che mira a dipingere la Pubblica Amministrazione come il paese di “bengodi”, popolato solo da fannulloni e scansafatiche.
Una campagna orchestrata ad arte, e che mira allo smantellamento della cosa pubblica per completare la privatizzazione (anche se il termine usato per confondere le coscienze è quello di “esternalizzazione”) di quei servizi pubblici che tanto fanno gola a imprenditori privati e a cooperative di vario colore.
E quale miglior alfiere poteva avere questa campagna se non il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montenzemolo, il quale nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico alla Luiss ha pontificato contro i lavoratori della Pubblica Amministrazione, asserendo che il loro assenteismo costa un punto di Pil all’Azienda Italia.
Per il sig. Montezemolo i dipendenti pubblici stanno “fuori dall’ufficio mediamente un giorno di lavoro su cinque” e giù a sciorinare dati per giustificare come gli industriali siano contrari all’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, che secondo lui avvengono in modo generalizzato e sono troppo costosi per il Paese.
Il presidente di Confindustria, che ha memoria corta, farebbe bene però a ricordare come lo Stato italiano, attraverso il prelievo fiscale dagli stipendi di quegli stessi “scansa fatiche” e degli altri lavoratori, abbia pompato per anni e anni MIGLIAIA DI MILIARDI (£ire ed €uro) nelle casse della sua azienda, ovvero la FIAT.
Il tutto al grido di: “Ciò che fa bene alla Fiat fa bene all’Italia!”, ed in barba a tutte quelle regole di concorrenza leale e di libero mercato che invece il buon Luca Cordero non si stanca di chiedere che vengano applicate (agli altri).
Oltretutto a nostro modesto parere farebbe bene, invece che denigrare lavoratori per altro mal pagati e per i quali lo Stato non investe neppure un centesimo a titolo di rinnovo contrattuale, a rivolgere lo sguardo al teatrino della politica, ai suoi costi ed ai suoi sprechi.
Certo questo è più difficile, perché di quello stesso squallido teatrino si appresta lui stesso a diventare un attore di primo piano.
Una ultima considerazione in riferimento alla frase, sempre pronunciata dall’ineffabile Luca Cordero, che dice:
"Azzerare le assenze diverse dalle ferie porterebbe un risparmio di quasi un punto di Pil, 14,1 miliardi: 8,3 negli enti centrali e 5,9 in quelli locali"
Consapevoli del fatto che quindi il nostro eroe non abbia mai provato l’ebbrezza di assentarsi per malattia, lo invitiamo a riguardarsi, nel caso che qualcuno più malevolo di noi non gli auguri di provare finalmente questa fantastica esperienza, a lui e a tutti i suoi sodali di Confindustria.