Emergenza azzardo: nel paese dilaga la propensione al gioco e lo stato condona i biscazzieri evasori

Cagliari -

 

Le sale gioco in Italia sono troppe, sono ovunque. Il paese è diventato il bengodi dell’azzardo, il  4° paese al mondo dove si gioca di più, dopo Usa, Cina e Giappone. l gioco d'azzardo in Italia sta raggiungendo livelli patologici, con almeno 80 miliardi giocati ogni anno. Si tratta di un fenomeno che andrebbe limitato.

Il sistema sanitario italiano ritiene che circa 800.000 persone siano schiave del gioco compulsivo, legata in parte al desiderio di uscire dalla crisi materiale mediante una vincita. Ma è anche segno di debolezza culturale e di modelli, segnale di incapacità di elaborazione e creazione di anticorpi ai nuovi modelli ludici: chi gioca appartiene al ceto medio basso e spesso ha le tasche vuote, ed è disperato.

Ci chiediamo che senso ha che il governo spinga per l’aperture di nuove bische e casinò?

Non sarebbe logico e una questione di civiltà fare una campagna e mettere in campo sistemi di difesa dal gioco compulsivo, e non scaricare tutti i problemi sugli enti locali e sul sistema sanitario?

Il risultato è il disastro che i cittadini vivono nel territorio.

E questo arriva dopo il condono scandaloso di 90 miliardi fatto ai concessionari dell’azzardo. Proviamo a raccontarlo. Alcune società attive nel business del gioco d’azzardo, hanno “dimenticato” di  collegare le macchine alla rete dei Monopoli che ne poteva controllare l'attività. Questa 'dimenticanza', andata avanti per anni, prevedeva multe pari a 50 euro per ogni ora di attività 'non collegata'.  Secondo la Guardia di finanza, e per la richiesta del pm che si occupava del caso, il conto da saldare era quindi di circa 90 miliardi di euro. La Corte dei Conti non la pensava così e decise di accogliere la richiesta subordinata di 'appena' 2,5 miliardi di euro; ma il governo Letta-Alfano sta pensando di fare uno sconticino di due miliardi circa, se le società di azzardo pagano cash, tutto questo nascosto tra le pieghe del decreto Imu che dovrà andare in discussione alle camere.

Ciò avviene mentre nel paese affiora un disagio reale, che la mozione approvata al Senato che boccia l’apertura di nuove bische sembra cogliere. Speriamo non sia solo una mossa elettorale, visto il clima di crisi che si respira dalle parti del governo. Il governo comunque ha voluto chiarire che si è trattato solo di un incidente di percorso, e che rimedierà! Sic.

Il settore azzardo  porta ogni anno nelle casse dello stato più di 6 miliardi di euro (più dell’Imu), una bella gallina dalle uova d’oro. Dai giochi sembra ora venire una nuova fetta di soldi  necessari per cancellare la prima rata Imu. L’orientamento per far quadrare i conti è quello di colpire chi ha meno difese, persone malate che si giocano tutto per l’ebbrezza di una vincita, che per essere turisti per sempre o per il poker on line, sfasciano famiglie, dilapidano ricchezze e la loro vita, rubano, mentono, si vendono, finiscono in mano ad usurai, e talvolta uccidono se stessi o qualche malcapitato che incontrano nella loro storia personale.

Il lassismo della politica nei confronti dello stato biscazziere ha finito per provocare più danni sociali che vantaggi derivanti dalle maggiori entrate. E’ ora di mettere mano a questo pasticcio. E per bene.