Tavolo emergenza climatica Cagliari: USB chiede anche per la Sardegna lo stop alle attività a rischio nelle ore più calde
In data odierna si svolto un incontro col Prefetto Dr. Giuseppe De Matteis in merito alle problematiche dell’emergenza climatica. Il cambiamento climatico sta seriamente compromettendo la futura sostenibilità ambientale ed economica a livello globale, ciò, ha un impatto significativo sui luoghi di lavoro e sugli addetti ivi impegnati. Gli eventi di calore estremo possono causare problemi di salute gravissimi. Le alte temperature possono provocare effetti quali disorientamento, capacità di giudizio compromessa, perdita di concentrazione, ridotta vigilanza, disattenzione e affaticamento, aumentando così il rischio di incidenti ed infortuni.
Due giorni fa si è svolto il secondo incontro al Ministero del Lavoro, al quale ha partecipato anche il Ministro della Salute Schillaci, dove sono state rappresentate le linee guida emanate dai due Ministeri sui rischi da esposizione ad alte temperature e presentata alle parti sociali la bozza di un Protocollo sull'emergenza clima. Diamo atto alla ministra di essere venuta incontro alla richiesta di estendere anche ai settori edilizi e agricoli i benefici degli ammortizzatori sociali. Tuttavia abbiamo esposto al dott. De Matteis l’insoddisfazione della USB per la grave scelta di non inserire i decessi tra i rischi lavorativi causati da condizioni climatiche estreme, nonostante stiano aumentando vertiginosamente le morti a causa delle eccessive temperature.
Il settore agricolo e quello dell’edilizia non sono gli unici ad essere interessati, le numerose chiamate ricevute dai nostri iscritti lo confermano, possiamo certamente affermare che, altri settori come i lavori stradali, la logistica (carico e scarico merci), trasporti ed igiene ambientale, i lavoro dei riders oltre ad altri settori sono tra quelli più interessati allo stress termico.
La USB ha esposto anche la situazione di estremo disaggio pazienti ricoverati ed ai dipendenti del Policlinico AOU/CA causato da insufficiente o mal funzionamento del sistema di condizionamento dell’aria. Stessa situazione si è avuta in alcuni ambulatori del “Brotzu” quale l’Urologia. Altra situazione pesantissima è quella degli anziani che vivono in abitazioni senza condizionatori.
La Confederazione Regionale ha ribadito, al Prefetto, la necessità che venga emanato un decreto urgente che imponga la sospensione delle attività sopra i 30° come avviene in altri Paesi europei, visto che solitamente le temperature percepite all'aperto e in attività indoor, sono di solito nettamente superiori rispetto a quelle registrate. USB ha inoltre richiesto la garanzia della copertura economica dei salari a carico delle aziende in caso di riduzione delle attività e l'istituzione per legge del reato di omicidio sul lavoro, unico strumento reale per fermare la strage dei morti di lavoro.
La USB ha anche chiesto al prefetto che si faccia interprete con l’Amministrazione Regionale sarda affinché si stabilisca lo stop alle attività lavorative a rischio nelle ore più calde deve essere ordinato al più presto su tutto il territorio della Sardegna, così come nella regioni Puglia, Calabria e Basilicata che hanno emesso ordinanze, in vigore fino al 31 agosto, che vietano il lavoro in condizioni di esposizione al sole ed al calore tra le 12,30 e le 16, qualora la mappa del rischio indichi un livello alto.
Il prefetto Dott. De Matteis ha preso atto di quanto rappresentato e ci ha sollecitato una relazione scritta e circostanziata che avrà cura di trasmettere ai ministeri competenti per l’adozione dei provvedimenti di merito.
USB Sardegna
Cagliari 27/07/2023