IN RICORDO DI FRANCO

La notizia dell'improvvisa scomparsa del compagno Francesco Corda, per tutti Franco, ci ha colti di sorpresa e ci ha lasciati sgomenti, senza parole e il nostro pensiero va immediatamente a Giovanna, Emilio e Daniele che hanno perso un marito ed un padre; il loro dolore è il nostro dolore.

Se ne va un compagno che è stato per l'organizzazione una figura centrale nelle lotte e nella costruzione del sindacato di classe.

Tante lotte lo hanno visto in prima linea da quella in Meridiana, il suo posto di lavoro, contro la tracotanza di chi voleva affondarla a colpi di licenziamenti a tutte le altre vertenze che negli anni ha combattuto a viso aperto.

Era un operaio tecnico Franco Corda, e amava tantissimo il suo lavoro, ma ancora di più amava i colleghi e specialmente più giovani per i quali era una spalla su cui appoggiarsi nel bisogno.

Franco è stato un dirigente sindacale di quelli dalla schiena dritta e senza peli sulla lingua. Lo era nelle lotte e lo era dentro l'organizzazione dove, col suo vocione imperioso, lanciava critiche e risate, dispensando consigli sempre utili che venivano dalla sua trentennale esperienza sindacale.

Dentro USB Franco ha rivestito molte cariche statutarie ma, in realtà, nessuna di esse esprime appieno il ruolo più importante che ha avuto dentro la nostra organizzazione: quello umano.

Il compito che si era assunto era quello di farci aprire gli occhi sulle strategie, sugli obbiettivi, sugli strumenti per raggiungerli e sui valori etici su cui tali mezzi dovevano fondarsi.

Franco ha contribuito a costruire in Sardegna la categoria del Lavoro Privato, pezzo per pezzo, iscritto per iscritto, nell'unico modo che conosceva: con l'ascolto e l'immedesimazione nell'altro.

Mai accondiscendente, anzi duro e schietto, il suo apporto è stato decisivo nella crescita di tutto il settore privato in Sardegna grazie alla capacità di ascoltare i lavoratori ed intuirne i bisogni, traducendoli in battaglie.

Ma è stato molto di più di questo, infinitamente di più, diventando il compagno da invocare nel momento del bisogno, da chiamare per dirimere ogni tipo di questione, per appianare gli attriti, per averne un'opinione autorevole e sincera sui tanti fronti aperti. E lui rispondeva immediatamente per cercare soluzioni, vie d'uscita, confortare a appacificare.

Non ha mai abbassato la testa di fronte alla controparte e non ha mai mancato di aiutare un compagno in difficoltà. Questa era la sua cifra umana e politica. Incolmabile sarà il vuoto lasciato dalla sua scomparsa. Inesauribile il contributo politico sindacale che ci lascia. Indimenticabile l'uomo che salutiamo affranti.

Che la terra ti sia lieve Franco

 

Cagliari -