La riorganizzazione nella P.A. (D.L. 150/2009) non si applica con una semplice "informazione" ma vanno rispettati gli istituti contrattuali tutt'ora vigenti
Il 14 ottobre il Consiglio comunale di Nuoro ha approvato (con l’astensione del PDL e il voto contrario di 4 consiglieri del centro sinistra tra cui Antonio Pirisi di Rifondazione Comunista) i nuovi criteri per la definizione del regolamento degli uffici alla luce della legge 150/2009, meglio conosciuta come “decreto Brunetta”.
La prima considerazione che, come USB, abbiamo fatto è la dubbia legittimità di una tale delibera alla luce di sentenze di alcuni tribunali che sanciscono senza equivoci che le norme del D.L. 150/2009 si applicano a partire dal nuovo contratto Nazionale. Citiamo, in particolare, la sentenza n. 2639 del 2/4/2010 del Tribunale di Torino che rispondendo a un ricorso delle R.S.U. enti locali stabilisce che “continuano a valere le norme dei vigenti contratti Nazionali e accordi quadro nonché contratti territoriali). Lo stesso decreto Brunetta istituisce all’art. 65 comma 4 che per i settori Enti Locali i contratti integrativi dovranno essere adeguati alle disposizioni del D.L. 150/09 entro il 31.11.2011, in caso di mancato adeguamento tali contratti rimarranno validi fin al 31.12.2012.
L’applicabilità della delibera votata dal Consiglio Comunale di Nuoro riscontra vari dubbi in relazione al contesto generale in cui è avvenuto. Ricordiamo che con il famigerato “memorandum” sul pubblico impiego approvato dai sindacati confederali il 18.07.2007 tramontava definitivamente la durata biennale dei contratti di lavoro.
Il contratto diventa triennale e la cosiddetta riforma Brunetta ricalca le tracce di quell’accordo proponendo l’accorpamento dei comparti, in particolare Enti locali, Regioni e Sanità escludendo le regioni che hanno avuto il maggior peso politico nella contrattazione e che non avranno difficoltà di rientrare nel patto di stabilità.
Tutto questo grazie al federalismo fiscale. Diciamo questo per sottolineare che l’attuazione del D.L. 150/2009 è strettamente legata sia alla stipula del Contratto nazionale sia alla riforma della Pubblica Amministrazione come si evince dalla sentenza di Torino e dalle indicazione dello stesso decreto. In assenza di un contratto tra le parti, e in fase di vacanza contrattuale, la delibera del Comune di Nuoro al p.15 definisce gli incarichi ai sensi del D.L. 267/2000, riconoscendo in pratica che la vigente normativa è ancora applicabile fin tanto non venga modificata con nuovi accordi.
In questo il Comune di Nuoro si adegua sia a quanto stabilito dalla corte dei Conti della Lombardia (delibera.375 del 03/2010) e precisato anche dall’ANCI. Se ne deduce pertanto che il D.L.150/2009 non può trovare applicazione in fase di congelamento contrattuale.
Se da un lato infatti si continua ad applicare la normativa vigente sulle progressioni verticali del personale allo stesso tempo si votano al p. 3 /4 le disposizioni del D.L. 150/2009 pur sapendo che allo stato attuale questo percorso, a nostro avviso, non è praticabile.
E’ del tutto fuorviante e demagogico parlare per il momento di riduzione del numero dei dirigenti. La verità’ è che con questa forzatura si vogliono mettere i lavoratori davanti al fatto compiuto e condizionare gli accordi futuri, vanificando ogni richiesta rivendicativa, sulla base di ordinamenti predefiniti, definendo per legge l’iter di future trattative. Assistiamo cioè a un gravissimo attacco alla democrazia sindacale! Ma anche qualora il progetto Brunetta avesse applicazione avremmo certamente un minor numero di dirigenti ma con ampi poteri: veri e propri manager, che con l’ausilio di gruppi di valutazione, anche esterni, diranno l’ultima parola in merito a incentivi, avanzamenti di carriera o licenziamenti (art.69 D.L. 150/2009).
I lavoratori saranno infatti divisi in tre fasce e chi per due anni consecutivi avrà la fascia di merito più bassa potrà essere licenziato.
Anche le progressioni di carriera saranno basate sulla discrezionalità dei dirigenti e si trasformeranno in arma di ricatto clientelare da parte dei nuovi manager, impedendo tra l’altro al 50% dei lavoratori di concorrere per le posizioni apicali interne alle amministrazioni. Viene così negato ai dipendenti che hanno una conoscenza e una esperienza acquisita sul campo con un periodo ultradecennale di lavoro (magari con mansioni superiori e non riconosciute) di concorrere alla progressione di carriera.
Se rileggiamo il D.L. 150 risulta evidente che la stessa contrattazione di secondo livello viene fortemente colpita e le resistenze per un rinnovo delle elezioni delle RSU ormai a scadenza, (che come sindacato di base siamo i soli a chiedere), ne sono una riprova.
Si vuole evitare il controllo dal basso! Ma in tutta fretta il Consiglio Comunale di Nuoro (al p.8 e 9) propone di introdurre un ciclo di “performance” per i premi di produzione ben sapendo che la recente finanziaria estiva stabilisce per il periodi 2011/2013 il blocco contrattuale impedendo di fatto la stipula di quella normativa contrattuale e di una legge ad essa collegata che finanzi questi premi.
Ribadiamo che con queste forzature, e le palesi contraddizioni in esse contenute, e di fatto, facendo propri i contenuti del progetto Brunetta, si vuole superare il principio del contratto collettivo introducendo una contrattazione “ad personam” di stampo privatistico. Ma di questo la stessa delibera del Comune non ne fa mistero visto che al p.12 si parla esplicitamente “...del rapporto di lavoro gestito con i poteri del privato…”.
Ci chiediamo come mai l’Amministrazione comunale prima di decidere su problemi di così grande rilevanza che interessano l’organizzazione del lavoro dell’Ente non si è sentita in dovere di contattare prima la RSU o i lavoratori del Comune?
E’ evidente che il D.L. 150/2009 cancella non solo la contrattazione, decidendo l’ordinamento professionale, ma interviene, concedendo ampio mandato ai dirigenti, sulla organizzazione del lavoro, le forme di partecipazione sindacale, introduce premi di valutazione che dividono i lavoratori nonché un codice di disciplina senza garanzie e senza un reale contraddittorio preparando la totale flessibilità dei lavoratori alla politica del Governo.
La stessa separazione tra attività di programmazione e di controllo (prevista da Brunetta e anche essa votata al consiglio comunale) trasforma la dirigenza nella duplice funzione da un lato di asservimento totale alle politiche liberiste del governo e dall’altra come “cane da guardia” di una amministrazione subordinata alle esigenze finanziarie.
A questo si aggiunge il cosiddetto “controllo da parte del cittadino” che, a seguito di una martellante campagna denigratoria contro il pubblico impiego considerato “fannullone”, viene utilizzato per agevolare il progetto di smantellamento della pubblica amministrazione.
A questo proposito è utile ricordare che il progetto Emoticon voluto e presentato con grande enfasi da Brunetta e costato milioni di euro ha dimostrato il suo fallimento. Le famose “faccette” che l’utente deve premere allo sportello per manifestare il proprio giudizio sui servizi erogati hanno trovato una rispondenza che non supera il 15% del cosiddetto “cittadino cliente”. All’INPS di Nuoro per esempio sono stati un vero flop.
La nuova organizzazione del lavoro e di interi comparti della Pubblica Amministrazione porterà inevitabilmente alla esternalizzazione dei servizi e alla privatizzazione, all'utilizzo sempre più frequente di lavoratori interinali o a progetto. Così e’ avvenuto con altre forme ma con identici risultati per la Telecom, le Ferrovie, l’Enel, e così sta avvenendo con il project-finacing per la Sanita’.
Citiamo per tutti ciò che si sta verificando all’INPS: la ristrutturazione dell’Istituto è stata affidata a una multinazionale anglo americana (la KPMG) che a livello europeo ha il compito di “riformare” tutta la P.A.. Oggi con il silenzio assenso dei sindacati concertativi (e l’aperto appoggio della CISL); il prestigioso settore informatico è in mano a società private; il settore riscossione è stato ceduto ad Equitalia, e dal prossimo anno le cause legali saranno affidate a 2500 studi di avvocati esterni; non solo, ma partiranno in seguito gli Enti Bilaterali, (che cureranno le prestazioni dell'INPS) che saranno gestiti da privati e Sindacati Confederali. Ossia i Sindacati, che dovrebbero lottare contro la cassa integrazione e la disoccupazione, saranno gli stessi che ne cureranno il pagamento e il patrocinio con le dovute percentuali di guadagno per ogni domanda presentata!
E’ LA FINE DELLA PREVIDENZA PUBBLICA!
In questo progetto e’ stato funzionale e fa da battistrada il D.L. 150/2009.
Come Sindacato di Base abbiamo fatto e continueremo a fare la nostra parte contro lo smantellamento della P.A. e per la difesa della Previdenza e Sanità Pubblica.
A Nuoro dal 2008 ad oggi numerose sono state le iniziative, le assemblee, i sit-in in piazza, dall’INPS al parastato, all’Ufficio delle Entrate, alla Sanità al Tribunale all’Ufficio del Lavoro, alla Ragioneria dello Stato, all’INPDAP, etc… e oggi per chiedere con forza il rinnovo delle RSU ormai in scadenza che lo stesso governo (attraverso il D.L. 150/2009) e sindacati concertativi vorrebbero rinviare per meglio gestirsi la controriforma.
Rimane per concludere l’amarezza di una Amministrazione comunale che si reputa di sinistra che di fatto avvalla un simile progetto, ma a questo proposito valga come esempio la posizione del Sindaco di Pisa, nonché Presidente della Lega per le Autonomie, Marco Filippeschi, che ha invitato senza mezzi termini, a rispedire al mittente l’applicazione del D.L. 150/2009.
Per il Coordinamento Provinciale RdB PI - USB Nuoro
(Giuseppe Nieddu)