LA SANITA' SARDA IN MANO A POLITICI ED AMMINISTRATORI INCAPACI DI GESTIRLA PER IL BENE COLLETTIVO
Dopo due anni di incontri con politici, assessori, direttori generali, commissari straordinari, gli OSS riprendono la protesta. Le promesse di risolvere la questione (assumere dalle graduatorie e d eliminare il lavoro interinale e a tempo determinato) sciorinate da parte dell’ex Ministro della Salute Fazio, del Presidente della Regione Sardegna Cappellacci, dell’ex assessore alla sanità Liori e del nuovo assessore De Francisci, del direttore della Asl 8 Simeone e dei quello del Brotzu Garau sono risultate parole vuote, non hanno portato a nulla.
E’ stato alzato contro la protesta degli idonei presenti nelle varie graduatorie un muro di gomma, fatto di rinvii, promesse, valutazioni da fare, atti aziendali da costruire, piante organiche da rivedere. E si è continuato ad utilizzare in maniera massiva il lavoro interinale, aumentandone in maniera esponenziale la spesa.
Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle la lontananza dalla difesa degli interessi della collettività da parte di chi gestisce la cosa pubblica. I comitati di affari siedono dentro le aziende?
Hanno infine deciso di non utilizzare le graduatorie esistenti, e di fare nuovi concorsi, utilizzando il danaro dei contribuenti per creare qualcosa che già esiste.
Mentre la crisi morde e la gente non ha lavoro, lor signori decidono di costruire un percorso di nuovi concorsi, che porterà a sperpero del danaro dei contribuenti, senza migliorare il sevizio sanitario. Questo, mentre la spesa corrente continua ad aumentare, e il fabbisogno continua ad aumentare.
La sanità sembra un buco nero per le finanze pubbliche, è una delle voci di spesa più alte, e troppo spesso, anche quella in cui si riscontra il maggior numero di sprechi. Degenze troppo lunghe anche per interventi che richiederebbero pochi giorni, medicinali troppo costosi e venduti in confezioni troppo grandi rispetto alle prescrizioni mediche, ausili forniti in quantità eccessive e poi gettati via senza essere usati, tessere sanitarie/codici fiscali in plastica che scadono ogni dieci anni per motivi ignoti, difatti i dati ivi contenuti non sono soggetti a scadenza (codice fiscale e numero di tessera sanitaria), risorse sempre più crescenti destinate alle convenzioni private. La spesa ospedaliera in Sardegna è una delle spese ospedaliere pro-capite più elevate. Crediamo che sia possibile ottimizzare dei risparmi senza far perdere di qualità il servizio
Assistiamo inoltre a una netta prevalenza delle politiche sanitarie sul lato assistenziale rispetto a ciò che si dovrebbe fare rispetto la prevenzione. Si interviene a valle anziché a monte. Non viene fatta una campagna di prevenzione sui danni provocati dal cibo spazzatura che la gente tende a consumare in tempi di crisi, che provocano aumenti di peso e aumento delle malattie metaboliche che poi dovranno essere curate dal servizio sanitario regionale. Non si fanno adeguate campagne antifumo; non si fanno campagne anti cancro, legate ai cibi che contribuiscono a formarlo; spesso il lavoro, il miraggio di un posto di lavoro, viene barattato a condizioni di NESSUNA garanzia per gli operatori e per l’ambiente dove si opera.: E per anni si è nascosta la verità (evidente a chiunque abbia un minimo di buonsenso) sui danni derivanti dalle politiche di sperimentazione di armi nei poligoni militari, ed oggi, i costi di cura dei danni derivanti da tali politiche miopi e dissennate sono a carico del servizio sanitario nazionale…
A tutto ciò è da aggiungere una politica delle illusioni: Un nuovo concorso per OSS, con tutto ciò che esso comporta…
ASSUNZIONI SUBITO PER GLI OSS
PER MIGLIORARE IL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE