L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CAGLIARI FA CONFLUIRE LE INDENNITÀ DI RISULTATO SUGLI ALTI FUNZIONARI SOSPENDENDO QUELLA DEI LAVORATORI
L’Amministrazione Comunale di Cagliari, alla guida del Sindaco Massimo Zedda, si è distinta negli ultimi tempi per una politica in netto contrasto con le dichiarazioni programmatiche di inizio investitura che prevedevano la valorizzazione di tutto il personale.
Infatti, in particolare negli ultimi tempi, l’amministrazione ha praticato sul per-sonale di “bassa e media categoria” un sistema discriminante e classista, privilegiando alti funzionari e dirigenti, i quali hanno ottenuto i premi di produttività, a discapito di tutti gli altri lavoratori, costituenti la stragrande maggioranza del personale dipendente, come se gli obiettivi dell’amministrazione fossero stati raggiunti solo da loro.
E’ mai possibile che i servizi al cittadino vengano erogati in via esclusiva dai funzionari e dai dirigenti e non invece da chi, ogni giorno, si trova a gestire i rapporti con gli utenti o dal personale operaio che costantemente presta la sua attività all’esterno, per le strade della città, a diretto contatto con i problemi dei cittadini? Ci chiediamo se è possibile che il contenimento della spesa gravi sempre e solo sulle spalle dei lavoratori?
L’Unione Sindacale di Base non puo’ tacere sul fatto che, la politica attuata nei confronti della maggior parte dei lavoratori, è lungi di essere di quell’area di sinistra, a cui il primo cittadino fa riferimento, ma sembra piuttosto “sinistra”.
I dipendenti che rivendicano i propri diritti o l’erogazione di indennità derivanti dal contratto collettivo o decentrato, coloro che hanno prospettato soluzioni per un migliore servizio o che hanno solamente chiesto di poter lavorare non ottengono alcuna risposta o sono travolti da azioni intimidatorie, trasferiti di ufficio o peggio costretti a chiedere il trasferimento, e gira voce anche di deferimenti in commissione disciplinare.
Tutto ciò avviene in un quadro di totale assenza di iniziativa sindacale da parte della Rappresentanza Sindacale Unitaria, che è del tutto latitante, subalterna se non addirittura complice della stessa Amministrazione. E poco importa alla quadriglia Cgil Cisl Uil e Ugl, se queste azioni unilaterali, prefigurano la violazione dei più elementari diritti del lavoratore, sancite dalle leggi e dai contratti collettivi. La Usb non la pensa così. Diritti dignità e salario sono contenuti e valori che da sempre la nostra sigla ha cercato di portare nei luoghi di lavoro. Per questo condanniamo l’atteggiamento punitivo nei confronti dei dipendenti dell’Amministrazione Comunale, che chiama, in periodo di crisi, chi meno ha (categorie intermedie e inferiori) a fare più sacrifici, questo dopo anni di mancato rinnovo dei contratti (bloccati dal 2009), e con un inflazione che ha mangiato una parte consistente del salario, e premia chi più ha, i dirigenti e alti funzionari; evidentemente, questa l’Amministrazione segue la scia dell’andazzo generale: secondo i dati Ocse L'Italia è uno dei paesi industrializzati con la maggiore disuguaglianza dei redditi, perché il divario tra ricchi e poveri è andato ampliandosi negli ultimi decenni.
Usb non puo’ tollerare che vi sia chi lavori per incrementare la diseguaglianza, a livello locale, e non cerchi di interrompere la tendenza che vede in Italia allargarsi l’area della povertà, tra i lavoratori dipendenti, i precari, i senza reddito, mentre i ricchi diventano ancora più ricchi.
Diciamo no alle politiche dei vari governi che hanno scaricato sui lavoratori la crisi, chiamandoli a sacrifici che stanno diventando eccessivi, e diciamo no a quelle amministrazioni che non rispettano il lavoro dei propri dipendenti.
USB PUBBLICO IMPIEGO SARDEGNA