MIGRANTI. LETTERA AL PREFETTO. PERCHE' ABBIAMO PROTESTATO IL 5 MARZO
Come richiesto dal Prefetto, Usb mette per iscritto le ragioni alla base della protesta del 5 marzo, che ha visto attraversare in corteo la città di Cagliari, per sfociare in un presidio sotto la Prefettura. I punti del documento nascono da diversi incontri avuti con i migranti. I punti sono stati rappresentati nel corso dell'incontro del 5 Marzo al Prefetto, all'incontro hanno partecipato un sindacalista della Usb e due migranti. La Prefettura al termine dell'incontro, ha chiesto un documento scritto.
AL PREFETTO DI CAGLIARI
E P.C. AGLI ORGANI DI STAMPA
Oggetto: come richiesto dalla Prefettura, si riportano i motivi della manifestazione tenutasi il giorno 5 Marzo c.a.
I migranti del Cara di Elmas, nel corso di alcuni incontri con le associazioni che hanno promosso la protesta del 5 Marzo 2015, hanno rappresentato che la situazione al Cara di Elmas presenta alcune problematiche, che sono state oggetto di esame nel corso dell’incontro avvenuto in Prefettura al termine della manifestazione.
I migranti hanno rappresentato nel corso delle riunioni quanto segue:
- Hanno chiesto al manager del Cara, che un autista, che effettua la tratta che dal Cara di Elmas, porta a Cagliari, venisse sostituito, a seguito di aver detto ai ragazzi “voi siete come animali” e “i musulmani non sono buoni”. A seguito di colloquio con il manager, l’autista è stato allontanato, e poi è stato reintegrato dopo alcuni giorni;
- Sino a pochi giorni fà, i ragazzi ricevevano quotidianamente un pacchetto di sigarette da 10, equivalente a 2,50 euro; a seguito dell’aumento del prezzo delle sigarette, da alcuni giorni ricevono un pacchetto ogni due giorni. Le sigarette vengono date a tutti, anche ai non fumatori, anche a chi non ne ha fatto richiesta, in sostituzione del cosiddetto pocket money che la norma prevede (5 euro ogni due giorni). Non è possibile consumare i 2,50 giornalieri all’interno del campo, ne è possibile chiedere di accantonare i soldi e riceverli mensilmente. Questo fatto ha creato tensioni all’interno del campo,tensione che è sfociata in una protesta collettiva;
- A seguito della protesta sono state revocate le misure di accoglienza al campo per 10 migranti e allontanati dal campo; i migranti, destinatari dei provvedimenti, ritengono di essere estranei ai fatti loro contestati, e sostengono, addirittura di essere stati scelti a caso.
- La direttrice, ha preannunciato, sempre a detta dei migranti, che a breve ci sarà un'altra serie di provvedimenti di revoca delle misure di accoglienza al campo; avrebbe detto, riferiscono, “sono io che decido, qua la legge la faccio io”.
- Chiedono che ai 10 migranti allontanati dal campo, venga trovata una qualche sistemazione, per evitare che dormano all’addiaccio.
- Chi a seguito di una lunga permanenza a esaurito il kit iniziale di scarpe, e altri generi di vestiario, non ha possibilità di avere scarpe nuove;
- Su 27 docce presenti nel Cara, solo 8 sono funzionanti; l’acqua calda viene erogata per due ore al giorno, in genere dalle 14 alle 15, e dalle 18 alle 19.
Talvolta, come si sta verificando negli ultimi giorni, il servizio di acqua calda è completamente assente.
- Lamentano numerosi black out notturni, per cui sono costretti a stare al freddo e senza illuminazione;
- Lamentano una diminuzione del cibo distribuito al campo a partire da qualche settimana;
- Lamentano che il servizio medico al campo non prescrive e dà loro le medicine necessarie, e non è disponibile dalle ore 22.00 alle ore 9.00.
La Usb, insieme ai promotori dell’iniziativa (Cagliari Social Forum, Associazione dei Consumatori, Associazione contro l’Emarginazione, la Confederazione Sindacale Sarda, Associazione Sardegna Palestina) chiede al rappresentante del Governo a livello provinciale di verificare se detti fatti corrispondano a verità e come intende adoperarsi perché queste criticità se vengano rimosse nel caso corrispondessero al vero.
In particolare chiedono che venga trovata una soluzione per i dieci ragazzi fatti oggetto di allontanamento dal campo per avere esercitato un diritto: quello di protestare.
Cagliari 10 Marzo 2015
USB SARDEGNA
In allegato la lettera al Prefetto