Argomento:

NOI STIAMO CON EMERGENCY

 

Come Operatori Sanitari, prima ancora che come rappresentanti sindacali, manifestiamo  profonda solidarietà ad Emergency e a tutti i suoi Operatori ed Operatrici - italiani e stranieri - per quanto sta avvenendo in queste ore in Afghanistan.

Pensiamo che la nostra scelta di difendere la sanità pubblica, i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici qui in Italia e, non ultimo, il diritto d’accesso alle cure per tutti e tutte, siano anche “clandestini”, non sia affatto in contrasto con quella di chi si batte quotidianamente per strappare dall’orrore e dall’ingiustizia della guerra migliaia di vittime civili, per la maggior parte donne e bambini.

E proprio l’aver restituito un significato reale alla guerra, attraverso le immagini di sofferenza dei tanti volti e  corpi coinvolti - altrimenti ignoti ed ignorati - insieme alle migliaia di vittime curate gratuitamente senza mai guardarne l’appartenenza ma salvaguardandone la stessa necessità e l’identico diritto, fino all’ultima indispensabile denuncia sull’impossibilità di curare i feriti per le manifeste responsabilità della mancata apertura di un corridoio umanitario, hanno fatto di Emergency uno scomodo testimone.

L’unico testimone, autorevole e credibile, dei bombardamenti e delle vittime civili, che può raccontare al mondo la realtà di una guerra che vede impegnate anche le forze armate italiane e, per questo, da screditare agli occhi di tutti con assurde accuse di collaborazionismo con i talebani.

Chiediamo a gran voce la liberazione di tutti gli Operatori di Emergency arrestati ed invitiamo tutti e tutte a manifestare la propria solidarietà sottoscrivendo l’appello sul sito di Emergency ( www.emergency.it ).