Pensionati - "Il trucco è Vecchio"
Presidio delle pensionate e dei pensionati a Cagliari.
Lunedì 27 Gennaio ore 10,00
in Piazza Palazzo di fronte alla sede della Prefettura
Il trucco è vecchio e qualche volta ha funzionato e consiste nel fatto che il governo di turno a ridosso di una scadenza elettorale, racimola un pò di soldi per elargirli a determinate platee di cittadini. Ha funzionato con il bonus-Renzi e ci riprova adesso il governo “giallo-rosa”, portando quel bonus da 80 euro a 100 ed allargando la platea.
Premettiamo che noi, come USB/Pensionati siamo contenti che i lavoratori dipendenti ricevano una busta paga con qualche euro in più ma ciò non ci esime dal fare alcune considerazioni:
Perché i pensionati devono essere considerati figli di un dio minore? Perché non sono stati considerati gli “incapienti”? Eppure questo bonus al pari di quello di renziana memoria viene pagato dalla fiscalità generale, ovvero saranno soldi sottratti ai servizi e che noi pensionati contribuiamo a rimpinguare con 56 miliardi di euro annui di Irpef. Per quasi 7 milioni e 400mila famiglie con pensionati i trasferimenti pensionistici rappresentano più dei tre quarti del reddito familiare disponibile. CGIL, CISL UIL ci assicurano che “dopo” si penserà ai pensionati. DOPO! Quanto dopo? E Perché dopo? E perché dovremmo fidarci delle rassicurazioni di Landini, della Furlan e Barbagallo?
Sarebbe questa una opera di “giustizia sociale” così come viene sbandierata dal governo e salutata da CGIL, CISL e UIL?
Una opera di “giustizia sociale” come quella che ha fatto sì che il potere di acquisto delle pensioni si sia ridotto negli ultimi anni del 40% rispetto al costo della vita considerando il costo dei servizi. Le politiche sanitarie fatte oramai esclusivamente di tagli e causa l’impoverimento che sta aumentando soprattutto tra i pensionati e dall’aumento dei costi, impediscono di accedere alle più elementari cure e pratiche mediche.
La verità è che il governo dà questi soldi ai lavoratori, alla vigilia di importanti scadenze contrattuali per ingraziarsi i padroni i quali sanno già di poter mettere sul piatto della bilancia questo “bonus”.
Un bonus che costerà a tutti i cittadini in taglio dei servizi, in primo luogo sulla sanità e farà sì che i piazzisti di polizze private sia per le pensioni che per la salute, possano reclutare nuovi “clienti”.
Noi continuiamo a chiederci che fine abbia fatto la tanto sbandierata “riforma fiscale” e ci chiediamo se non sia giusto portare il livello di tassazione sulle pensioni a livello europeo: tanto per fare un esempio, un cittadino tedesco con una pensione di 1500 euro al mese paga 80 euro di IRPEF l’anno, uno italiano 4200. Si adegui la tassazione sulle pensioni alla media europea!
Lungi da noi l’idea di cadere nel tranello del “conflitto generazionale” diciamo che le pensioni non sono una regalìa che lo stato ci fa ma frutto di quella parte del salario differito che noi abbiamo versato nella vita lavorativa e che ha contribuito a pagare le pensioni di chi ci ha preceduto. E’ quel patto generazionale che noi vogliamo venga ristabilito e rinsaldato e questo può essere fatto solo rifiutando le scappatoie dei fondi pensionistici e battendosi per una previdenza pubblica. Viene detto che i “nonni” sostengono le nuove generazioni fatte di figli e nipoti, e in molti casi è vero. Essi devono sostituirsi ad un Welfare che lo stato “sociale” non riesce a garantire e, per compenso, il governo li dimentica quando pensa di elargire un “bonus”, Questa non è giustizia!
Abbiamo chiesto di incontrare il Prefetto perciò
Lunedì 27 Gen. alle ore 10,00 di fronte alla Prefettura in Piazza Palazzo a Cagliari ci sarà un PRESIDIO per:
- chiedere che il “Bonus” di cento euro venga concesso anche ai Pensionati e agli incapienti ;
- chiedere che la pensione venga agganciata all’aumento del costo della vita;
- chiedere che la pensione sia legata agli aumenti contrattuali dei lavoratori dipendenti;
- chiedere l’abbassamento dell’età per andare in pensione;
- chiedere una vera “Riforma Fiscale” che non sia ingiusta per i Pensionati e chi si trova in difficoltà economiche.
Partecipiamo tutti insieme numerosi ed arrabbiati