POMPOSAMENTE, AL SUONO DELLE FANFARE, SONO STATE ATTIVATE LE DIREZIONI PROVINCIALI DELLE ENTRATE

DISCRIMINAZIONE PER LE NUOVE PROVINCE

COMUNICATO STAMPA

 

Cagliari -

 

Questa mattina il Direttore del Personale dell’Agenzia delle Entrate è presente in Sardegna per tenere una conferenza stampa. Da quanto abbiamo saputo l’esigenza di incontrare la stampa è legata al tentativo di giustificare e motivare la scelta da parte dell’Agenzia di non istituire le Direzioni Provinciali presso tutte le province attualmente esistenti nella Regione, spiegando  che il nuovo assetto organizzativo non creerà alcun disagio né agli utenti né ai lavoratori.

Ci teniamo, come organizzazione sindacale a far presente che non siamo assolutamente d’accordo con la linea assunta dall’Amministrazione Finanziaria e che sarà nostra cura portare avanti qualsiasi forma di lotta perché i sardi e la Sardegna ricevano lo stesso trattamento che in seno alla riorganizzazione ha  avuto dal resto del paese. 

Lunedì 8 marzo scorso sono state attivate nell'Agenzia delle Entrate le Direzioni Provinciali di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Tutti gli uffici locali sede dirigenziali, le sedi staccate sono confluite in queste Direzioni Provinciali, tenendo conto della loro collocazione geografica prima dell’introduzione da parte della RAS  delle province di Olbia-Tempio, Ogliastra, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano. 

La Sardegna ancora una volta è stata maltratta, in particolare i sardi residenti nelle province di nuova istituzione, perché  non gli vengono di fatto  riconosciuti gli atti legislativi dell’Autonomia Sarda, che con la Legge Regionale 12 luglio 2001, n. 9 ha introdotto altre quattro province. Il governo Berlusconi II aveva sollevato dinanzi alla Corte costituzionale una questione di conflitto di attribuzioni, essendo state istituite, tali province, dalla Regione, ma la corte aveva confermato che  la Regione ha autonomia assoluta e competenza in materia di enti locali.  Va detto inoltre che anche se lo Stato non è tenuto ad attivare nelle nuove province sarde articolazioni delle amministrazioni centrali  su base provinciale, in quanto il nuovo ordinamento degli enti locali prevede che questo non è più obbligatorio ed automatico nelle province di nuova istituzione,  è pur vero che l’analisi delle ricadute territoriali andavano e vanno fatte.  Olbia-Tempio ha 26 comuni e conta 154.000 abitanti; la Provincia Ogliastra, ha 23 comuni e  conta 58.000 abitanti; Carbonia-Iglesias  conta 23 comuni, ed è popolata da circa 133.000 abitanti; la provincia del Medio Campidano  conta 28 comuni, con 103.500 abitanti.  Un totale di 448.500 abitanti e 90 comuni, cifre importanti che danno l’idea di cosa significhi per interi territori della Sardegna avere la presenza di servizi a pochi chilometri di distanza, o dover percorrere lunghi tratti di strada. Ma realtà come Carbonia, cittadina con circa 30.000 abitanti, non ha necessità di un servizio adeguato da offrire ai contribuenti? È sufficiente la presenza di un impiegato presso lo sportello aperto per qualche ora a settimana?  Villacidro, cittadina con 15.000 abitanti, non ha diritto a servizi adeguati, mentre nulla è previsto? Alcune realtà , che hanno già nel loro territorio uffici dirigenziali e sono Olbia, Tempio, Sanluri, Lanusei, Iglesias, verranno retrocessi in serie B, con riduzione di personale e di competenze, con trasferimento nella sede provinciale del contenzioso, dei rimborsi Iva, delle verifiche fiscali, e diverranno uffici territoriali e cureranno l’informazione e l’assistenza ai contribuenti, la gestione delle imposte dichiarate, i controlli formali e altre tipologie di controlli.

Questa è una riorganizzazione che ha come unico punto di riferimento i risparmi che deriveranno dalla soppressione di uffici dirigenziali e dal pensionamento di  un centinaio di colleghi in tutta la Sardegna (per taluni forzato), che non sono stati sostituiti  e non lo saranno a breve,  visto che al momento non sono stati banditi nuovi concorsi. Ma tali risparmi dell’Agenzia delle Entrate andranno a spalmarsi sui contribuenti, con un aggravio di tempi di percorrenza per raggiunger egli uffici, di ore di permesso dal lavoro per risolvere problemi che spesso sono creati dall’Agenzia, visto che è lei che ti convoca. E’ uno Stato che dopo essersi avvicinato al cittadino, si riallontana, facendo, a parer nostro, scelte infelici. Ma il nuovo che avanza lo vediamo con i nostri occhi: file interminabili di contribuenti in attesa ai front-office, segno di carenza di personale e di una politica industriale non adeguata. 

 

Federazione Regionale della Sardegna RdB Pubblico Impiego