RESOCONTO DELL'OSSERVATORIO NAZIONALE SUL NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO
RIORGANIZZAZIONE - PRIMA RIUNIONE DELL'OSSERVATORIO NAZIONALE -
Comunicato n. 20/11
In allegato il documento "OSSERVATORIO SULLA SPERIMENTAZIONE DEL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO DELLE STRUTTURE DI PRODUZIONE"
Martedì 12 aprile si è svolto il primo incontro dell’Osservatorio Nazionale avente l’obiettivo di fare il punto sull’andamento della sperimentazione del nuovo assetto organizzativo. Già dal documento inviato dall’amministrazione il giorno prima (che si allega al presente comunicato), si capiva l’inutilità dell’appuntamento e l’impossibilità di contribuire ad un approccio serio, considerata la sinteticità della documentazione e le contraddizioni con la realtà: come si giustifica, ad esempio, che la sede di Frosinone per l’osservatorio ha ottenuto un cospicuo incremento di produttività e per la pianificazione e controllo è stata talmente carente da meritare una decurtazione del premio di produttività?
La riunione ha avuto inizio con una messa cantata del dott. Tito, responsabile dell’Organizzazione, che ha incensato i brillanti risultati produttivi, sia in riferimento al 2009 che al 2010, delle prime 20 sedi oggetto di sperimentazione e dispensato ottimismo a piene mani circa le magnifiche sorti della riorganizzazione.
Dopo un breve giro di interventi, alcuni dei quali in armoniosa sintonia con quanto esposto dalla dirigenza, quando è toccato a noi siamo entrati nel merito delle questioni denunciando i disastrosi effetti del nuovo modello organizzativo sia sui lavoratori che sull’utenza.
Per quanto riguarda il primo aspetto, abbiamo denunciato come nella maggioranza delle sedi gli osservatori non siano stati neppure attivati mentre, nei pochi casi dove hanno funzionato, le proposte dei lavoratori sono state sistematicamente ignorate, scontrandosi con l’indisponibilità dei dirigenti locali a modificare i rigidi assetti imposti dal centro.
Abbiamo segnalato come, in quasi tutte le sedi, la distribuzione del personale sia stata effettuata senza una preventiva analisi dei carichi di lavoro, determinando uno squilibrio che ha penalizzato l’Agenzia interna, facendoci venire il sospetto che si voglia stressare il personale del front office per arrivare all’obiettivo della completa telematizzazione dei servizi, a vantaggio di interessi esterni.
Quindi la riorganizzazione continuerà ad avanzare, seppur in maniera sperimentale per tutto il 2011 …per la modernizzazione dell’Istituto, per rendere superflue le file agli sportelli, le rigidità e le scartoffie burocratiche…. Tutti siamo utenti di qualcosa, quindi tutti sappiamo cosa significa interloquire con i gestori del gas, del telefono, ecc. Ebbene, così deve diventare anche l’INPS (da cui dipende la sopravvivenza economica di milioni di persone): basta rapporti diretti con chi ha l’unica funzione di mettere la grana! La gestione e l’erogazione dei servizi si deve smaterializzare, diventare un semplice flusso telematico in cui i maggiori azionisti (i lavoratori del settore privato, i disoccupati, gli invalidi o i pensionati) sono tollerati solo se passano attraverso adeguati intermediari (i soliti patronati, caf, commercialisti, ecc).
Abbiamo quindi avvisato l’amministrazione che contro questo progetto di smantellamento del ruolo sociale dell’INPS, a cui esplicitamente mira il progetto riorganizzativo, saremo apertamente schierati a fianco dell’utenza e delle associazioni dei consumatori\utenti che ormai quotidianamente intervengono con reclami e lettere ai giornali, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione, comprese le vie legali.