SCIOPERO LAVORATORI UFFICI GIUDIZIARI

5 DICEMBRE 2008 - SCIOPERO NAZIONALE DELLA GIUSTIZIA

PER UN SERVIZIO EFFICIENTE AI CITTADINI, PER LA DIGNITA’ DEI LAVORATORI DEGLI UFFICI GIUDIZIARI

Oristano -

Lo sciopero è stato indetto per chiedere l'efficienza del servizio giustizia, che secondo la RdB-CUB può essere realizzato solo attraverso un'inversione di tendenza nelle politiche per il settore, caratterizzata da un forte investimento di risorse a cominciare dal potenziamento e dalla riqualificazione del personale, sceso negli ultimi 10 anni a meno di 40 mila unità; dalla riqualificazione delle strutture degli uffici e degli strumenti in dotazione ai dipendenti e dalla semplificazione delle decine di migliaia di leggi attualmente vigenti nel nostro Paese. 

Le manifestazioni principali si terranno a Roma - corteo dalle ore 9.30 da piazza San Marco al ministero della Giustizia; a Palermo, con partenza da piazza della Memoria; a Venezia-Mestre, con presidio davanti al Tribunale dei Minori; a Bologna. Altre iniziative sono previste in tutta Italia.  Ad Oristano si terrà un sit-in per far conoscere ai cittadini le ragioni della nostra protesta.

 

 


6 dicembre 2008 - L'Unione Sarda

Il caso. La protesta del sindacato: gravi carenze di organico e strumenti informatici ormai superati. Tribunale chiuso per sciopero. Mancano giudici, magistrati e personale d'ufficio.
di NICOLA PINNA

ORISTANO - Oltre al procuratore capo, al primo piano di piazza Aldo Moro, dovrebbero essere in servizio sei sostituti, ma all'appello ne mancano ben tre. I giudici invece sono quattordici: sette si occupano delle cause penali, altri sette di quelle civili.
La macchina della giustizia, anche nell'Oristanese, va su di giri. E rischia di ingolfarsi da un momento all'altro. Le cause sono diverse: prima di tutto la carenza di personale che riguarda i giudici, i magistrati e anche gli impiegati, in più le difficoltà logistiche e il blocco delle carriere. Ieri le Rappresentanze di base hanno proclamato lo sciopero del personale giudiziario e le aule del Tribunale di Oristano sono state paralizzate. Bandiere al vento e udienze sospese.
LA PROCURA Il primo problema è la carenza di magistrati. Oltre al procuratore capo, al primo piano di piazza Aldo Moro, dovrebbero essere in servizio sei sostituti, ma all'appello ne mancano ben tre. Due sono stati trasferiti da qualche mese e ancora non sono stati sostituiti. «Chissà se saranno rimpiazzati - dice il procuratore Andrea Padalino Morichini - Per il momento dobbiamo fare i conti con tante difficoltà: la mole di lavoro è pesante da smaltire». In più, il territorio da tenere sotto controllo è vastissimo: oltre ai paesi della provincia di Oristano, infatti, la competenza della Procura della Repubblica si estende verso una buona fetta del Nuorese. In totale, dunque, ci sono da seguire centotto comuni. I numeri dell'attività dei magistrati oristanesi raggiungono le cifre di grandi città: dodicimila notizie di reato all'anno, quattromila richieste di rinvio a giudizio, duecentocinquanta esecuzioni. I problemi in Procura comunque riguardano anche gli impiegati: in organico attualmente ci sono trenta persone, due hanno un contratto a tempo e a giugno rischiano di trovarsi senza lavoro. Da oltre un anno manca il dirigente e le mansioni sono affidate al cancelliere più anziano. «Dieci anni fa negli uffici della Procura lavoravano quarantasei persone, cioè sedici in più rispetto alla situazione attuale - denuncia Luciano Ghiani, rappresentante sindacale - Questo vuol dire che il carico di lavoro è aumentato in maniera quasi insopportabile, visto che il numero dei reati è cresciuto e di conseguenze le pratiche da seguire sono maggiori».
IL TRIBUNALE Oltre al lavoro degli uffici di piazza Aldo Moro, il Tribunale di Oristano ha da coordinare due sedi staccate (a Sorgono e Macomer) e dieci uffici del Giudice di pace. Anche in questo caso le carenze sono pesanti da sopportare. I giudici in servizio sono quattordici: sette si occupano delle cause penali, altri sette di quelle civili. L'ex presidente Carlo Angioni è stato sostituito da pochi giorni da Luigi Mastrolilli (fino ad ora presidente della sezione penale) che non è stato rimpiazzato. «Attualmente i dipendenti del Tribunale sono centodieci, ma ogni anno due o tre vanno in pensione e non vengono mai sostituiti - spiega Luciano Ghiani - Questo vuol dire che pian piano l'organico si sta riducendo all'osso e che l'età media del personale supera i cinquantacinque anni». Proprio per effetto delle carenze, da gennaio, la cancelleria fallimentare e quella civile saranno accorpate: per gli impiegati rimasti il lavoro sarà doppio. Emblematico il caso del cancelliere dell'ufficio del giudice di pace di Bosa, costretto a spostarsi a Macomer dove non c'è il personale necessario per assistere a tutte le udienze.
LE CARENZE A parte i problemi di organico la macchina delle giustizia nell'Oristanese deve fare i conti con l'arretratezza tecnologica e il blocco dell'aggiornamento professionale dei dipendenti. «I mezzi informatici sono vecchissimi - aggiunge Ghiani - In più c'è bisogno di adeguamento professionale. Di questo passo tutto si blocca e le cause diventeranno lunghissime».

 


6 dicembre 2008 - La Nuova Sardegna

«La giustizia è sempre più ostaggio di una volontà politica perversa»
Ieri anche in città lo sciopero proclamato da RdB/CUB contro le misure adottate dal governo. Tagli dagli effetti devastanti. Risorse e organici ridotti del dieci per cento.

ORISTANO - Un sit-in per fare conoscere ai cittadini il malessere dei lavoratori del pubblico impiego.
Ieri, nel giorno dello sciopero proclamato a livello nazionale da Rdb/Cub del settore del Pubblico impiego-Ministero della giustizia e affari giudiziari, anche in città i lavoratori aderenti alla sigla sindacale hanno tenuto una conferenza stampa per ribadire non solo la contrarietà alle misure adottate dal Governo, che hanno portato a pesanti tagli finanziari e occupazionali nel delicato settore della giustizia, ma anche per illustrare gli effetti sulla realtà locale.
Luciano Ghiani, dipendente della Procura, e Giampaolo Oppo, della Casa circondariale, supportati dal segretario regionale di rdb, Enrico Rubiu, hanno parlato di «attacco trasversale contro i lavoratori del pubblico impiego da parte dei governi riformisti che si sono alternati in questi ultimi anni. In questo contesto è la giustizia uno dei settori a soffrine maggiormente».
Le critiche più pesanti sono state rivolte alla Legge 103 del 2008, che ha comportato una riduzione del 10% degli organici e delle risorse. «Sono stati di fatto azzerati i posti non coperti negli organici - ha proseguito Ghiani -, con carriere bloccate, l’esclusione dai corsi di riqualificazione professionale, il tutto in una realtà fatta di blocco del turn over e delle assunzioni».
La situazione di Oristano certo non è rosea. «Mentre per il personale amministrativo prosegue il blocco delle assunzioni, ci sono stati aumenti di organico per i giudici, anche onorari. Il risultato - ha detto ancora Ghiani - è un aggravio esponenziale dei carichi di lavoro per gli uffici che, con gli organici ridotti all’osso, non riescono a smaltire pratiche che rimangono giacenti per tempi inaccettabili per una giustizia degna di un paese civile».
RdB ieri ha infatti denunciato come l’organico sia passato da oltre 40 dipendenti dell’Ufficio unico agli attuali 30. «Fra questi, due precari che se non avranno un contratto a tempo indeterminato verranno licenziati il prossimo giugno». E poi si aggiungono ulteriori disagi. Il sindacato ieri mattina ha ricordato come da febbraio la procura della Repubblica di Oristano non abbia un dirigente. Nel frattempo, una parte dei compiti è stata affidata a un cancelliere, «ma solo una parte - ribadisce Ghiani - con evidenti difficoltà per lo smaltimento di una mole sempre più imponente di lavoro». Così ieri lo sciopero nazionale, con la denuncia da parte del sindacato «di una perversa volontà politica che punta a non fare funzionarte la giustizia».(m.c.)


4 dicembre 2008 - L'Unione Sarda

piazza Aldo Moro
Uffici giudiziari, domani sciopero e sit-in di protesta

Oristano - I problemi sono diversi e vanno dalla riduzione della pianta organica alla mancanza di garanzie nella progressione di carriera. Domani mattina i lavoratori oristanesi degli uffici giudiziari che aderiscono al sindacato "Rappresentanze di Base-CUB  pubblico impiego" del ministero della Giustizia manifesteranno il proprio malessere nel corso di un sit-in di fronte al palazzo di giustizia. Lo faranno per sensibilizzare l'opinione pubblica in concomitanza dello sciopero nazionale dei lavoratori della Giustizia del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria. «Il ministero della Giustizia ha ridotto le piante organiche di 3256 lavoratori, un taglio che ha comportato una pesante riduzione - si legge in un comunicato del Coordinamento regionale Sardegna - Il blocco quasi totale delle assunzioni e i continui tagli hanno creato una situazione non più sostenibile negli uffici giudiziari. Da una parte una lenta e progressiva riduzione di personale per effetto dei pensionamenti, dall'altra condizioni di lavoro in ambienti sempre più fatiscenti e senza nemmeno gli strumenti minimi per poter svolgere le proprie mansioni». Una situazione, temono all'interno del Coordinamento, che finirà per non far funzionare come dovrebbe il servizio Giustizia.