Sit-in Migranti, USB incontra il Presidente del Consiglio Regionale
Chieste Politiche attive per favorire l'integrazione.
A seguito del sit in indetto dalla USB, con una trentina di migranti, il Presidente del Consiglio Regionale dott. Ganau, ha incontrato una delegazione composta da rappresentanti USB, migranti e Cagliari Social Forum.
L’USB ha chiesto che il Presidente del Consiglio Regionale si faccia promotore di politiche capaci di far giocare al Consiglio Regionale un ruolo da protagonista e non da semplice esecutore per quanto riguarda le politiche nei confronti dei migranti. Politiche che mirino al riconoscimento del diritto d’asilo/protezione umanitaria per tutti i migranti..Il Presidente del Consiglio è stato invitato a guardare i cartelli portati dai migrati: “Il nostro era un biglietto di sola andata”. “Se siamo qui è perché siamo profughi" La Regione deve impegnarsi a spronare il governo nazionale a cambiare le proprie politiche riguardo l'immigrazione. Una politica che obbiettivamente mira a creare masse di "senza diritti" "clandestini" pronti ad arruolarsi a qualsiasi prezzo e a qualsiasi condizione. I migranti hanno protestato per rivendicare il diritto ad esistere e a riprendere una vita “congelata” - per molti di loro quasi due anni fa - all’ arrivo in Sardegna. Si è altresì chiesto che il Presidente Ganau si adoperi presso le autorità competenti affinchè l'iter burocratico per il riconoscimento del diritto di asilo/protezione umanitaria abbia un corso accelerato e non relegato ai tempi biblici che condannano queste persone a vivere in un limbo indefinito. E vivere in una struttura come quella di Elmas: Una semi prigione per cittadini che non si sono macchiati di nessun reato. Il fatto che l'82% delle richieste di ottenimento dello status di rifugiato politico vengano respinte dimostra che la legge italiana in materia è vecchia e obsoleta, oltre ad una volontà tutta politica di tenere ai margini una comunità così numerosa quale forza di lavoro di riserva
L’organo rappresentativo dei sardi deve attivare nuove politiche di integrazione e prendere una posizione forte nei confronti di questi cittadini che debbono poter godere del loro diritto ad esistere. Siamo di fronte ad un esodo inarrestabile per il quale l’Occidente ha pesanti responsabilità – hanno convenuto gli interlocutori, – avendo contribuito con scelte geopolitiche che si sono dimostrate miopi e disastrose che, fra l’altro, hanno contribuito a provocare questo esodo. Il Presidente del Consiglio Ganau afferma che Egli nulla può fare per modificare il meccanismo burocratico frutto delle norme attualmente in vigore. E' convinto, però, che L’Europa e con essa l’Italia deve facilitare i flussi migratori, trovare soluzioni dignitose di accoglienza, ma soprattutto avviare ragionamenti comuni per avviare un processo di pacificazione delle aree». Cosa può fare la nostra Regione? Secondo il presidente del Consiglio la Sardegna può fare molto a riguardo e ricevere altrettanto dagli immigrati. «La Sardegna è una regione scarsamente popolata – ha sottolineato il presidente Ganau - nei prossimi 35 anni perderemo 500.000 abitanti; uno squilibrio di un 50% di popolazione lavorativa a fronte di un 50% inattiva, dove solo il 15% della terra irrigua è coltivata e dove i migranti potrebbero essere un‘opportunità e una risorsa per combattere lo spopolamento. un valore aggiunto di una civiltà destinata a diventare multietnica, multiculturale e multi religiosa. In Consiglio – ha concluso il presidente dell’Assemblea sarda – ci sono sensibilità e l’attenzione giusta rispetto a questi temi, l’obiettivo è quello di costruire politiche di accoglienza e opportunità di lavoro per i sardi e gli immigranti con bandi specifici aperti a tutti».
Non avendo la sfera di cristallo non sappiamo quanti di questi propositi verranno messi in pratica, quel che sappiamo di certo, però, è che USB/Migranti non abbasserà la guardia nel difendere i legittimi diritti dei lavoratori migranti, e lo farà con i mezzi che ha sempre usato: volantinaggio; sit in e manifestazioni di e con i migranti!
Un’ultima nota: L’annotazione fatta da USB e dal Cagliari Social Forum riguardo due fenomeni che si registrano contemporaneamente in Sardegna che mentre vengono respinte richieste di asilo a persone che fuggono da guerre, dittature e miseria, desiderose di crearsi un avvenire; dall'altro la Sardegna offre il proprio territorio per addestrare eserciti di cielo, terra e mare che si preparano a fare e appoggiare guerre giusto appunto nei paesi da dove queste persone provengono, è stata ignorata dal Presidente.