Argomento:

Solo due Agenzie Fiscali

Incongruenze sulle chiusure dell’AAMS e dell’Agenzia del Territorio

Roma -

 

Oggi le Agenzie Fiscali sono solo due: la spending review ha colpito la macchina fiscale, cancellando con un tratto di penna l’Agenzia del Territorio e l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ed accorpandole rispettivamente all’Agenzia delle Entrate ed a quella delle Dogane.

E’ stato l’ennesimo regalo agli evasori fiscali di questo governo, che con la scusa di risparmi sulla pubblica amministrazione, ha di fatto solo contribuito ad inceppare la macchina fiscale facendo un grande favore agli evasori. Anche un bambino potrebbe comprendere che è assurdo incorporare tra loro agenzie che svolgono funzioni totalmente diverse e che i costi della riorganizzazione saranno sia in termini economici che di efficienza ed efficacia superiori ai risparmi tanto sbandierati.

E tutto questo avviene proprio quando si cominciava a parlare di un adeguamento della fiscalità per quanto riguarda la proprietà immobiliare, in cui l’edilizia popolare viene tassata più degli immobili di lusso dei centri storici e intere sacche di ricchezza immobiliare, come quella ecclesiastica, vengono dichiarate zone franche.

Difficile pensare che non ci sia una volontà politica di mantenere tale iniquità come è difficile pensare che questa controriforma potrà portare risparmi per la collettività. Infatti mentre si bloccano i contratti di lavoro e non si da nessuno opportunità di sbocco professionale a migliaia di lavoratori che svolgono una funzione sociale importantissima, nessun risparmio viene fatto per quanto riguarda la dirigenza di vertice.

Ecco infatti spuntare una serie di poltrone di vice dirigenza mai esistite all’interno delle Agenzie, posizioni che garantiranno le poltrone esistenti e magari se ne creerà qualcuna nuova, mentre si ragiona di chiudere uffici che rappresentano presidi le legalità nei territori e servizi per i cittadini.

E’ solo un “risparmio” mediatico, un regalo agli evasori fiscali, un danno ai cittadini ed ai lavoratori del fisco che, ancora una volta saranno i primi a pagare vedendo a rischio la propria sede di lavoro e compromessa la propria professionalità: infatti sono molteplici le contraddizioni di questa operazione e devastanti le conseguenze per quanto riguarda il personale. Quale mente perversa può pensare di collocare il personale dei monopoli in una sezione distinta da quella degli altri lavoratori delle dogane solo al fine di diversificarne le indennità di amministrazione mentre ciò non avviene per la dirigenza? Come si può accorpare le strutture differenziando il trattamento economico dei lavoratori?

E come sanare il marasma che si creerà con l’unificazione di amministrazioni che hanno nel tempo avuto una politica del personale completamente diversa tra loro?

E’ evidente che i lavoratori dovranno avere tutti lo stesso trattamento economico, è evidente che ai lavoratori di prima area dei monopoli dovrà essere applicato il CCNL agenzie fiscali che prevedeva lo svuotamento della prima area con il passaggio alla seconda, è altrettanto evidente che a tutto il personale dovrà esser garantita una progressione economica quale riconoscimento della professionalità acquisita in questi anni e come strumento di equilibrio nell’accorpamento.

Sono richieste minime e sarà la nostra capacità di mobilitarci che determinerà il successo o il fallimento di queste rivendicazioni e USB vi chiamerà in azione già in questo mese di dicembre … tenetevi pronti.