Tares - Cagliari, è arrivata la stangata per i cittadini e imprese

Cagliari -

 

La Tares è piombata sui cittadini e sulle imprese, con degli aumenti folli, di media del 30% per cento.

Cagliari è una delle città più tartassate.

I nuclei familiari composti da una persona, la categoria più numerosa, circa 15.000 contribuenti, hanno ricevuto o riceveranno in questi giorni delle richieste di conguaglio che, sommati agli acconti già versati, superano del 58 % la vecchia Tarsu, estinta nel 2012. Secondo fonti giornalistiche, la media di spesa a famiglia si aggirerà intorno ai 520 euro.

Ancora peggio andrà per le famiglie numerose. Per un nucleo di 4 persone, la tassa è raddoppiata, e si sale al 128 % di aumento per i nuclei composti da 5 persone, e al 132 % per quelli di sei persone.

Gli esercizi commerciali avranno anche essi degli aumenti: gli alberghi con ristorante + 137%, senza ristorante + 82%, le botteghe artigiane + 33%, i bar + 6%, le discoteche + 174 %, gli stabilimenti balneari + 84%, i banchi del mercato +74 %, gli ortofrutta, pescherie e fiorai + 41 %.

Gli incassi del comune saranno circa 29 milioni di euro, di cui 14 dai cittadini, e il restante dalle imprese.

Ma ci sono anche notizie positive, non per i cittadini, ma per le banche, che la crisi l’hanno generata. Pagheranno una Tares più leggera del 27% rispetto alla Tarsu. Oltre alla banche, pagheranno il 27 % in meno musei, cinema, impianti sportivi, case di cura e di riposo, ospedali, edicole, tabaccai, negozi d’abbigliamento, ristoranti, trattorie, pizzerie, ipermercati, falegnami, idraulici, elettricisti, attività industriali e artigianali.

L’unica notizia positiva, per i cittadini di Cagliari, è che il termine di pagamento del 16 dicembre slitta al 16 gennaio, una decisione legata ai forti ritardi nella consegna dei moduli F 24.

E’ questo il federalismo fiscale? Sembrerebbe di sì. Mentre di sono abbattuti i tagli dei trasferimenti dai bilanci statali a quelli degli enti locali, si sono dati strumenti agli enti locali per aumentare la tassazione locale.

E mentre gli stipendi per chi ha ancora il lavoro, sono bassi, molti lavoratori sono obbligati loro malgrado ad accettare contratti part- time anche se vorrebbero il tempio pieno, i dipendenti pubblici e gli autoferrotranvieri hanno i contratti bloccati da 5 anni, e quel che resta di salario e di antichi risparmi viene devastato da politiche di rapina, che non promettono nulla, ne di ripianare i debiti dello stato e degli enti locali, ne politiche di sviluppo, ne garantire maggiori servizi, ma solo di vivere alla giornata, e di mantenere antichi privilegi.

Il vento nuovo che l’amministrazione di pseudo sinistra doveva portare non si vede e non si vedrà. L’arroganza dimostrata nella gestione della vicenda Lirico, che sembrerebbe portare al presente vecchie storie e vicende di clientele che avremmo volute superate e cancellate per sempre, sono l’esempio “massimo” di quanto scollamento esista tra istituzioni cittadini e movimenti e cittadini che questa giunta fortemente hanno voluto.

Nonostante questa politica restrittiva, l'aumento delle tasse, e altro, ci auguriamo che vi sia una inversione di tendenza e che ritorni il feeling con i movimenti e i cittadini che hanno sperato in una ventata nuova, chiaramente suffragata dai fatti.