TEATRO LIRICO - COMUNICATO STAMPA RSA -USB

Nuove regole per le Fondazioni Lirico Sinfoniche

Cagliari -

comunicato stampa

Il provvedimento approvato in data 2 agosto in via definitiva al Senato, sulle nuove regole per le Fondazioni Lirico Sinfoniche, può cambiarne l’assetto e il destino.

In pratica potrà decadere l’obbligo del finanziamento dello Stato, ossia l’erogazione del FUS, se queste non aderiranno ai nuovi parametri di efficienza gestionale, di stabilità economico-finanziaria, capacità di autofinanziamento, reperimento di risorse private, internazionalizzazione, realizzazione di un adeguato numero di produzioni e co-produzioni. Tutto questo entro il 31 dicembre 2018.

La “salute” della nostra Fondazione potrebbe non essere in grado di superare in così breve tempo una prova decisamente ardua.

La scrivente ha più volte, anche nel corso dell’attuale amministrazione, evidenziato le criticità che mettono a repentaglio la sopravvivenza del nostro Teatro e coglie “l’invito” pervenuto attraverso il provvedimento parlamentare per analizzarne l’andamento gestionale:

 

1. l’anno 2015 (con la sovrintendente Spocci, aspramente contestata anche da USB per le evidenti difficoltà gestionali) si è chiuso in pareggio, dopo aver effettuato accantonamenti al Fondo

Svalutazione Crediti per circa 500 mila euro;

 

2. sapendo che la chiusura in pareggio del bilancio 2016 è vitale per il futuro della Fondazione come il perseguimento costante dell'equilibrio economico finanziario, la Scrivente ha chiesto più volte che si partisse dalla revisione e riorganizzazione delle strutture e degli uffici, dalla corretta gestione delle risorse umane garantendo il pieno utilizzo di TUTTO il personale a tempo indeterminato e il giusto ed equo utilizzo del personale aggiunto di tutti i settori quando necessario, dalla corretta applicazione delle disposizioni contrattuali vigenti, al rispetto dei parametri in materia di trasparenza e anticorruzione; fatto importante è che lo stesso CdI ha deliberato in merito nel mese di marzo 2016, onde evitare un possibile danno erariale, vista la natura pubblica dei contributi.

 

3. la programmazione artistica è stato un punto debole del 2016: gli evidenti errori grossolani hanno portato allo studio di partiture poi mai eseguite, al sottoutilizzo della compagine corale, buchi di programmazione coperti con ferie forzate, artisti di grande richiamo sostituiti, allestimenti prestigiosi annunciati e mai arrivati e soprattutto, vero fallimento, l'operazione La Traviata che ricalca in tutto laTurandot del 2014 (con spese pubblicitarie importanti, che non riescono nell’intento di attrarre sufficiente pubblico). Giova ricordare che la Turandot nel 2014 contribuì alla chiusura in forte perdita dell'esercizio, e che la Scrivente palesò da subito la propria perplessità sul progetto; non sia mai che questo possa verificarsi anche nel 2016;

 

4. ennesimo contributo forzato dato dai lavoratori precari, che come nel 2014, hanno subìto i contratti di part time verticale, per rendere sostenibile un'operazione evidentemente insostenibile: grande penalizzazione delle risorse umane artistiche e tecniche, con organici spesso inadeguati;

 

5. il Teatro dal 1973 riceve il contributo della Regione Autonoma della Sardegna anche per “ favorire la diffusione della cultura musicale in tutto il territorio della Regione”, legge ancora in vigore.

 

6. Il progetto delle recite fuori abbonamento, caparbiamente riproposto, ha di fatto azzerato l'attività estiva sul territorio, proponendo solo due concerti fuori sede (Barumini) e un terzo concerto privato (presso la struttura Forte Village), che quindi non può essere considerata attività nel territorio;

 

7. è ingiustificabile che ad oggi non sino state attivate tutte le forme e i sistemi di divulgazione possibili per portare a conoscenza e coinvolgere i soggetti privati, siano essi grandi o piccoli, dei vantaggi fiscali previsti dalla normativa ART BONUS, nonostante i delegati della scrivente in RSU l'abbiano ripetutamente ricordato in ogni incontro con la dirigenza.

 

A proposito del punto 3, giova anche ricordare che la Scrivente nell'esprimere dubbi a suo tempo, sulla sostenibilità di un progetto con tante recite fuori abbonamento, sottolineò che pur aumentando oltremodo recite e produzione, il sistema di compensazione del FUS prevede che comunque non si ottenga un finanziamento più alto: quindi l'aumento di produzione è un semplice aumento dei costi, senza ricavi futuri né, come abbiamo visto, ricavi di biglietteria. La Turandot infatti incassò molto meno del previsto, così come parrebbe stia succedendo con La Traviata in corso.

Infatti nel 2014 il tanto decantato incremento produttivo ha provocato la perdita dell'esercizio, la perdita della premialità Ministeriale e il FUS assegnato nel 2015 è rimasto pressoché invariato.

Tutti i punti sopra evidenziati sono stati più volte sottolineati nelle precedenti richieste della Scrivente, finora rimaste senza risposta.

Mentre i problemi si accumulavano, inoltre, il sovrintendente ha utilizzato molto del suo tempo al progetto di internazionalizzazione della Fondazione, trovandosi spesso fuori sede: piano molto ambizioso e che lo stesso provvedimento ministeriale evidenzia come uno dei punti fondamentali per poter continuare ad avere il contributo FUS dello Stato.

Ma senza la maggior efficienza della macchina Teatro, è inimmaginabile pensare a coproduzioni internazionali:

una Fondazione che ricorre in ritardo estremo a tappare i buchi di una programmazione fatta mesi prima, che annulla prove di sala per mancanza della carta su cui stampare musica, che non fa manutenzione alle macchine di scena, con seri rischi per la produzione e la sicurezza, è davvero difficile possa permettersi collaborazioni internazionali.

O anche solo semplicemente di essere presa sul serio.

Rimane forte il dubbio se la Fondazione abbia davvero i requisiti richiesti dal provvedimento parlamentare, la capacità di autofinanziarsi con le entrate di biglietteria o di attirare gli investitori con l'ART BONUS. Insomma, allo stato attuale, manca la certezza di raggiungere efficienza gestionale e stabilità economico-finanziaria. Una condizione pericolosissima.

La scrivente chiede al Sovrintendente, al Presidente, al Consiglio di Indirizzo che vengano messe in essere tutte le misure richieste dal provvedimento ministeriale a partire da SUBITO.

In caso contrario a dicembre 2018, la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari non sarà più Fondazione e non avrà più il contributo FUS. E senza FUS il Teatro è destinato a chiudere, o a lavorare qualche mese all’anno, riducendosi a teatro stagionale.

Cagliari, 4 agosto 2016

RSA USB

Massimiliano Cecalotti

Ignazio Sibiriu

Paolo Piras