Venerdì 20 Novembre Sciopero!
Giovedì 19 novembre - assemblea dei lavoratori P.I.
In questa fase, tutto il mondo del lavoro sta subendo un attacco frontale senza precedenti, i Pubblici Dipendenti, sono bersaglio di una vera e propria guerra dichiarata dai poteri economici e finanziari che rende i Lavoratori Pubblici esposti per quanto riguarda la perdita di diritti e di salario.
Il nostro Sindacato ha sempre avuto e vuole continuare ad avere il compito di contrastare queste politiche in un panorama dove non esiste alcuna opposizione politica e sindacale. Per questo siamo e saremo in prima fila per la difesa dei diritti dei lavoratori e dei cittadini e per contrastare i processi di smantellamento in atto dell'Amministrazione Pubblica. Perché è nostra ambizione conquistare un futuro degno di essere vissuto .
Per noi il servizio pubblico che svolgono i Dipendenti è un Bene Comune, è un patrimonio che solo la USB può rivendicare e che continua a marcare la differenza tra noi e chi si è reso complice del processo di smantellamento della Pubblica Amministrazione anche nella nostra Regione, apprestandosi ora ad aggredire ulteriormente il lavoro pubblico e lo stato sociale con ulteriori accorpamenti, chiusure, tagli, processi di mobilità come per le Amministrazioni Provinciali.
Non accettiamo l’idea che lo smantellamento della Pubblica Amministrazione ed il conseguente impoverimento salariale costituiscono un processo irreversibile, oppure provare ad invertire la rotta, mandando un chiaro messaggio di sfiducia nei confronti delle politiche complici portate avanti in questi anni da CGIL, CISL, UIL e sindacati autonomi o corporativi.
Scioperiamo contro
La legge di stabilità 2016 che produrrà ulteriori danni e svendite ai privati con i nuovi tagli alla sanità e ai servizi erogati dagli Enti locali;
L’aumento della flessibilità, con l’approvazione dei Decreti attuativi del cosiddetto “Jobs Act” che priva delle tutele dell’art.18 i neo assunti e i lavoratori soggetti a cambi appalto, espone tutti a una generalizzata precarizzazione dei rapporti di lavoro e a crescenti ricatti occupazionali;
La spending review, che è diventata la foglia di fico per nuovi tagli e che incentiva solo la riduzione/vendita/privatizzazione delle aziende partecipate dagli enti locali, proprio quelle che gestiscono servizi come l’igiene ambientale, l’energia, l’acqua, i servizi sanitari, culturali, educativi e all’infanzia, le mense e le pulizie scolastiche, l’assistenza alle persone anziane e non autosufficienti;
Il progetto di riforma del Terzo settore c.d. “Civil act” che da una parte serve solo a garantire la tenuta ad un livello sempre più basso del welfare ex pubblico, dall’altra a creare, togliendo diritti agli operatori del sociale, un esercito di precari e di lavoratori “gratuiti”;
Il sistema degli appalti nei servizi, sia Consip che al massimo ribasso, che garantisce solo gli utili alle imprese e coop.e fa pagare i tagli e gli sprechi a utenti e lavoratori, comprimendo i salari e i diritti, aumentando mobilità e carichi di lavoro, mettendo a rischio l’integrità fisica e mentale degli addetti sempre più senza tutele e precari.