VERTENZA AIAS - Esito incontro Assessorato-OO.SS.
Si è svolto oggi presso l’Assessorato alla Sanità un incontro fra i sindacati USB, CGIL, CIL, UIL e il gruppo dirigente dell’AIAS. Non cito di proposito la UGL visto che non si è riuscito a capire a che titolo sedeva al tavolo, se per difendere i lavoratori o l’Azienda.
Motivo dell’incontro la annosa questione degli stipendi arretrati dovuti ai dipendenti, che attualmente ammontano a 4 mensilità.
E’ una storia su cui questo sito è ritornato più volte, ma che vale la pena riassumere brevemente: L’AIAS asserisce di vantare un credito enorme dalle ASL per prestazioni erogate in tempi recenti ma anche abbastanza remoti: Si parte dal 1988!
Dopo ripetute sollecitazioni, l’assessorato ha deciso di dare incarico alle ASL di procedere ad un attento monitoraggio al fine di avere un quadro preciso dei debiti che le ASL avrebbero nei confronti di questa ONLUS. Il quadro, a detta dell’Assessore non è ancora chiaro. Quello che, invece, continua ad essere chiaro ed assodato è il fatto che i lavoratori hanno un credito di 4 mensilità arretrate, e che l’Azienda ha sfoltito di 100 unità il suo organico: 132 persone licenziate, un carico di lavoro che è rimasto invariato e che adesso viene svolto con il 10% di organico in meno.
Per anni l’AIAS ha usato i lavoratori e le loro legittime istanze (avere una retribuzione in primis) come un grimaldello per riscuotere i crediti vantati.
Uno strano modo di intendere l’impresa e il rischio d’impresa!
Un modo che è stato assecondato da sindacati compiacenti e spesso complici. Un sistema avallato dalle varie giunte regionali (con qualche benemerita eccezione: l’unica: la Dirindin), e non è un caso che da un trentennio un membro della famiglia Randazzo siede stabilmente in Consiglio Regionale…
Oggi, dopo una simbolica occupazione dell’Assessorato, si è riusciti a strappare un impegno come questo che riportiamo nel verbale.
Un piccolo passo avanti, forse, Un passo avanti sicuramente se i lavoratori dipendenti dell’AIAS sono disposti a mobilitarsi e lottare per ottenere quanto loro spetta.