Argomento:

Vertenza Gruppo Alisarda-Meridiana - I lavoratori sollecitano il confronto sul futuro Aziendale

Roma -

I lavoratori sollecitano l'avvio del confronto sul futuro industriale del Gruppo Alisarda in base agli impegni assunti nel verbale del 27 dicembre 2014. Un primo passo che rompe il silenzio nel frattempo calato sulla vicenda, dopo l'annullamento dell'incontro fissato dallo stesso Creagh con le segreterie nazionali il 27 febbraio scorso, e che dovrà essere seguito necessariamente e in tempi più rapidi possibile da altri.

 

Il tempo che continua a passare senza una notizia da parte di azienda e Istituzioni comincia a essere troppo e comprendo come questo stato di cose stia mettendo a dura prova la pazienza di tutti noi.

Soprattutto quando da mesi siamo costretti ad assistere al fermo operativo del personale di MeridianaFly delle basi di Milano Malpensa e Verona e, ultimo fatto accaduto, abbiamo saputo che mentre l'Azienda incontrava le RSA ieri a Olbia, nelle stesse ora mr Creagh incontrava i lavoratori AirItaly a Milano, nonostante non avesse mai riconvocato l'incontro con i sindacati da lui stesso precedentemente annullato.

 

In questa situazione e nel caso la lettera rimanga senza risposta, dovremo assumere di nuovo l'iniziativa, con gli strumenti che individueremo e nella maniera più unitaria possibile. Come sappiamo, l'unitarietà dell'azione sindacale non è un obbligo ma è un'opportunità importante per tutti noi.

Vi invitiamo quindi a rimanere pronti per un'iniziativa in tempi rapidi.

 

E' fondamentale però che in questo momento evitiamo di perdere compattezza e lucidità.

Soprattutto rispetto ai legittimi timori sollevati dalla situazione di Milano e di Verona, ribadiamo quanto già affermato a chiare lettere nelle assemblee che abbiamo svolto nelle ultime settimane in TUTTE LE BASI OPERATIVE:

- la lista di anzianità del personale non potrà che essere unica ma questo argomento è molto dietro a quello della LISTA UNICA DI GRUPPO che è e rimane uno dei nostri obiettivi. Voler a tutti i costi parlare del primo argomento è il modo migliore per non parlare del secondo;

- che le basi, per quanto in fermo operativo, per essere chiuse devono ricevere una comunicazione formale da parte della compagnia che non arriva perché è assai difficile chiudere aeroporti sui quali insiste attività Meridiana operata da AirItaly piuttosto che da compangie straniere in wet lease. Anche la cessazione di questo comprtamento è uno degli obiettivi di questa vertenza;

- che stiamo chiedendo alle regioni interessate di aprire un canale di dialogo con l'azienda su questo argomento quindi evitiamo di fare funerali precipitosi;

- che meccanismi legali e sindacali di tutela reale dei colleghi si attiveranno un millesimo di secondo dopo l'eventuale comunicazione formale da parte dell'Azienda e NON POSSONO farlo un secondo prima.

 

In ogni caso, è importante rilanciare la vertenza sul progetto industriale di questa compagnia e sul rinnovamento di un managemet tuttora quasi del tutto composto dai soliti noti; senza un progetto di vettore nazionale, non sarà assicurato il futuro e il lavoro a nessuno.

 

Ricordiamo che quella di Meridiana è stata una delle vertenze più belle degli ultimi anni e che ha portato al blocco momentaneo di licenziamenti, alla caduta di un Amministratore Delegato che qualche mese fa sembrava invincibile e all'apertura di un confronto ai massimi livelli governativi.

Non siamo affatto salvi, anzi tutt'altro, ma almeno non siamo stati ancora sconfitti in un Paese dove il Lavoro è perdente sotto tutti i punti di vista.

Se siamo arrivati a ciò è stato perché non ci siamo rassegnati, non abbiamo ascoltato chi diceva che era tutto inutile perchè tutto era già deciso, siamo rimasti uniti, ci siamo messi pesantemente in gioco e abbiamo individuato un percorso che è stato condiviso e portato avanti dai sindacati maggioritari.

 

Chi oggi pensa che ci sia un'alternativa a questo percorso e alle modalità collettive con cui è stato portato avanti, semmai dando ascolto a avvoltoi che girano sulle nostre teste, commette un grave errore.

Ognuno di noi è libero di fare le proprie libere scelte, così come è comprensibile che il timore di un futuro tuttora incerto che attanaglia tutti noi possa portare le persone anche a perdere lucidità e pazienza, ma la libertà di ciascuno finisce esattamente dove inizia quella dell'altro. In questo caso la libertà di tutti inizia dal fatto che i tentativi di dividere il fronte dei lavoratori sono pensati apposta perché l'unità che abbiamo dimostrato gli ha dato molto fastidio.

 

USB – Lavoro Privato