REPORT DELL'INCONTRO SVOLTOSI IN ASSESSORATO SANITA' SU VERTENZA AIAS

INCONTRO DEL 2 LUGLIO 2014

Cagliari -

 

“Se ad un morto di fame gli spieghi cosa è la fame, non gli rendi un buon servigio. Egli sa già cosa significa avere fame”! Così recita un proverbio russo.

Questo proverbio mi sembra abbastanza calzante con lo svolgimento dell’ incontro tenuto presso l’assessorato alla sanità in merito alla vertenza AIAS.

Tutti, i rappresentanti delle sigle sindacali convocati dall’assessore e gli stessi funzionari e perfino l’Assessore non potevano non concordare sul fatto che è fuori da ogni logica di azienda, il fatto che la ONLUS AIAS e la consociata fondazione ,elargiscano gli stipendi con quattro mesi di ritardo, l’Assessore si è detto meravigliato da questo comportamento visti gli aumenti del numero di prestazioni e la rivisitazione delle tariffe verso l’alto ottenute nel 2013 . Malgrado ciò l’azienda ha operato 131 licenziamenti e minaccia ulteriori esuberi. Con le inevitabili ripercussione sulla qualità dell’assistenza che i pazienti hanno di bisogno, e ciò malgrado lo spirito di abnegazione e di sopportazione che il personale presente in AIAS continua a dimostrare. L’Assessore non ha usato il termine “ingratitudine” ma sembrava di leggerla nel suo pensiero: Si è limitato ad usare l’avverbio “incomprensibilmente” per definire il comportamento dell’ Azienda. Quello che per l’assessore è incomprensibile è, invece, molto comprensibile per i lavoratori che prestano la loro opera all’interno dell’AIAS: Essi conoscono il modus operandi della “pregiata ditta” Randazzo che è fatto di mancanza di regole, by passaggio dei contratti ecc. Anzi si può tranquillamente dire che questo sembra essere il marchio di fabbrica dell’azienda, qualcosa che è scritta nel suo codice genetico. La fotografia che ne è venuta fuori non è una bella foto. Tanti sono i punti oscuri e tantissimi quelli grigi eppure è stata una foto che tutti hanno giudicato come veritiera. Tutti tranne i soliti ventriloqui per conto della ditta Randazzo pur presenti in sala. Ed essendo questa la fotografia non è stato difficile ottenere l’impegno da parte dell’assessore che prevede:

- un intervento Istituzionale su AIAS teso a rivedere la propria posizione in merito ai licenziamenti (sia quelli operati che quelli annunciati);

Su sollecitazione di un delegato sindacale si è impegnato ad operarsi per dare la riautorizzazione immediata alle ASL per l’erogazione diretta degli stipendi non ancora pagati a favore dei lavoratori ai sensi dell’art. 1676 del codice civile.

Questi aspetti dovranno essere fatti prima della riconvocazione delle parti ovvero entro due settimane..

Prosegue il proverbio sopra citato “ Compito del sindacato è quello di spiegare al morto di fame come fare per superare questo stato di difficoltà”: ed è stato su questo punto che le sigle sindacali, hanno dimostrato le loro differenze: ,..

E’ vero che l’AIAS operando in regime di semi-monopolio può usare delle armi formidabili di ricatto e verso i dipendenti e soprattutto nei confronti della parte più debole della popolazione (i pazienti e i loro congiunti) e tutto ciò è il frutto della miopia, insipienza, e molto spesso connivenza e accondiscendenza delle classi politiche che hanno governato la Regione Sardegna negli anni passati. Esse hanno fatto sì che questo stato di cose sorgesse, crescesse e si stratificasse nel tempo, guardando altrove.

Questa Giunta ha dalla sua un’opportunità formidabile che si chiama fattore tempo: Ha davanti a sé cinque anni di tempo per invertire questa rotta, Per fare il modo che la sanità sarda cessi di essere una fonte di lucro e di ricatto, e di clientele. e perché ciò avvenga è necessario che la mano pubblica assolva alla propria funzione. Quella funzione che può permettere di avere una sanità pubblica efficiente e che risponda alle esigenze dei cittadini e che ridia orgoglio a coloro che prestano la loro opera in questo delicatissimo settore. Questa Giunta non può accampare la scusa del tempo. Ne ha anche la volontà?

Noi vogliamo crederci. Ed è soprattutto per questa fiducia perché questa fiducia non venga tradita che vigileremo.

 

Usb Federazione Sardegna