RIFORMA DELLA P.A.: NELLA SCUOLA SI MINACCIA RADDOPPIO DELL'ORARIO
Il governo Renzi mente agli italiani e a un milione di lavoratori della scuola, così come già fatto con la “riforma” della pubblica amministrazione, rivelatasi un miscuglio di tagli di servizi, attacchi ai diritti dei lavoratori e regali agli imprenditori privati.
Dopo aver creato un esercito di centinaia di migliaia di precari, la soluzione proposta dal governo non è la stabilizzazione di lavoratori indispensabili alla scuola e l’aumento degli organici, ma l’eliminazione delle graduatorie, il volontariato e il tirocinio senza stipendio per un anno.
Le “riforme” Gelmini hanno mutilato ogni ordine di scuola, sottraendo servizi alle famiglie; la via del governo non è il potenziamento di discipline e laboratori, ma un anno di scuola in meno.
Mancano tempo pieno e tempo prolungato, non arrivano i fondi per le attività di recupero e la soluzione proposta è l’apertura delle scuole fino alle 22, mentre tutte le scuole del paese non hanno
personale ATA neanche per garantire le aperture attuali. Sarà forse il mondo del finto volontariato a tenere aperte le scuole, in modo che un’istruzione pubblica di qualità venga sostituita da una
privata e di sussistenza.
Con il blocco dei contratti fino al 2020 lo Stato è in debito verso ogni lavoratore pubblico per migliaia di Euro e tanti altri gliene sottrarrà nei prossimi anni. La soluzione non è quella di
restituire il maltolto, ma far lavorare gratis una ristretta élite che riceverà, previa valutazione di un preside, aumenti stipendiali ricavati dai soldi sottratti a tutti gli altri lavoratori.
Il 15 luglio è attesa la bozza di un testo che potrebbe contenere le misure anticipate dal sottosegretario Reggi. Intanto viene anticipata l’intenzione di rinnovare esclusivamente la parte normativa del Contratto Nazionale dei dipendenti Pubblici, in modo da creare le condizioni per un’organizzazione modello Brunetta-Aprea.
Cisl, Uil e Cgil inscenano un “teatrino” estivo di finta opposizione. L’USB continua la propria mobilitazione e dopo il grande sciopero di tutti i lavoratori pubblici del 19 giugno, le manifestazioni dei lavoratori della scuola si uniranno a quelle contro la riforma della P.A.
In questi giorni USB ha lanciato l’iniziativa “NON CONVERTITE QUEL DECRETO”;
invitando tutti i lavoratori ad inviare ai parlamentari un appello a bocciare la conversione in
Legge del DL 90/2014 di “riforma” della P.A.
USB