Vertenza Aias: report incontro del 15 Maggio presso l'Assessorato alla sanità

Cagliari -

 

 

Al presidio indetto dalle segreterie regionali di Usb, Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil_Fpl, Fials, Cisal, Nursind contro il licenziamento di 133 dipendenti, contro la precarità del lavoro, contro i ritardi dei pagamenti degli stipendi, contro il silenzio delle istituzioni, per il rispetto delle relazioni sindacali, per un intervento del ruolo politico responsabile, per un piano regionale di recupero occupazionale,si è svolto un incontro, presso l’Assessorato alla Sanità, assente l’Assessore alla sanità, per motivi istituzionali, siamo stati ricevuti dal Direttore Generale Calabrò e dall’Avvocato Ditel, consulente legale della Presidenza Regionale. 

 

Nel corso dell’incontro, sono stati messi in evidenza in primo luogo la situazione insostenibile per i lavoratori dell’Aias, che sono da cinque mesi senza stipendio, e il ricatto di 133 licenziamenti annunciati e sottoscritti da sigle collaborazioniste.

 

Si è discusso ampiamente di bilanci, di debiti pretesi dall’Aias ma che le varie aziende sanitarie non riconoscono (solo a seguito di prestazioni richieste possono corrispondere importi da saldare); potrebbe esservi la possibilità di verificare le posizioni delle parti, ma questo spetta alle parti decidere eventuali modalità.   

 

Nel corso dell’incontro, in sintesi, vista l’assenza della parte politica, si è deciso di arrivare a breve ad un incontro con l’Assessorato della Sanità, congiuntamente con l’Assessorato al Lavoro. Si è prefigurato un percorso che veda aprirsi due tavoli di confronto, il primo sugli arretrati, che preveda le modalità di definire i carichi pendenti dell’azienda e un percorso che permetta ai soldi eventualmente dovuti dalle varie Asl di giungere direttamente ai lavoratori senza perdersi per strada, e un tavolo sui licenziamenti, con una richiesta di sospensione immediata dei medesimi perché permette di salvaguardare il patrimonio di esperienza e conoscenza rappresentato dai lavoratori.

 

Crediamo, inoltre,che sia necessaria una rivisitazione di quella organizzazione interna che 7 sigle non hanno riconosciuto come valida, e che le ha portate a non di firmare l’accordo sui licenziamenti.

 

E’ stato chiesto a più riprese un ruolo di controllo da parte della politica, essendo l’Aias una monocommittenza pagata con i soldi pubblici, sul ruolo sociale svolto dall’Aias, quale fornitore di assistenza a categorie deboli, e quindi la necessità vigilare sulla chiusura di piccoli centri perché improduttivi, mentre il mandato è quello di fornire servizi ai disabili tutti.

 

Usb ha chiesto la reinternalizzazione nella sanità pubblica di questi servizi, affinchè vengano garantiti i servizi ovunque in Sardegna, anche perché mentre si taglia la sanità pubblica, il monopolista privato chiede incrementi del tetto, e taglia sedi e posti di lavoro, e questo appare inaccettabile

 

Sulla questione della proceduta ex art. 1676 del codice civile è stato assicurato che in presenza dell’azione diretta in sede di Direzione Provinciale del Lavoro, le aziende provvederanno a pagare direttamente ai lavoratori quanto dovuto, essendo una procedura legale prevista dalla legge.