Gli OSS di Comitato art. 97 partecipano alla protesta dei malati di SLA
GIOVEDI’ 16 DICEMBRE 2010 ore 10.30 via Roma, 243 Cagliari
Mobilitazione dei lavoratori OSS, cuochi, amministrativi e altri lavoratori inseriti in graduatorie a fianco dei malati di SLA
Adesione al presidio dei malati di SLA che si terrà di fronte all’Assessorato alla Sanità in via Roma (Cagliari) alle ore 10.30
La lotta dei malati di sclerosi laterale amitrofica e la lotta degli operatori socio sanitari è la stessa lotta. E’ una lotta per avere una vita degna, per il diritto alla salute, all’assistenza pubblica qualificata, una assistenza sanitaria di qualità ed economicamente sostenibile. Ed è una lotta per la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti: il diritto alla salute, e il diritto ad accedere al lavoro pubblico solo mediante concorso.
Il comitato Articolo 97 degli Operatori Socio Sanitari Idonei in Graduatoria, parteciperà alla manifestazione dei malati di SLA del 16/12/2010 presso l'Assessorato della Sanità, solidarizzando con loro in quanto attivi combattenti per la medesima causa, quella per I malati di SLA rivendicano una migliore modulazione della assistenza loro erogata che, a parità o inferiori costi garantisca quei Livelli Essenziali di Assistenza a tutt'oggi non soddisfatti, necessari a vivere la propria esistenza per quanto più possibile accanto ai propri affetti familiari.
In occasione del convegno alla Fiera l'Assessore Liori ha chiesto il contributo fattivo di tutte le categorie coinvolte per la gestione di una sanità sostenibile e capace di porre al centro della propria azione il paziente, malato e contribuente.
Malati di SLA e OSS rivendicano risposte politiche ed economiche immediate, fattive e concrete e non solo la demagogia delle parole. I nostri due gruppi, in prima linea già in precedenza, stanno cercando di apportare il proprio concreto contributo a questa causa, scontrandosi con un muro di gomma fatto di giustificazioni demagogiche, superficiali e pretestuose, finalizzate a consegnare le risorse pubbliche alla imprenditoria privata, senza alcun riguardo per i denari del contribuente e le sorti del paziente.
La sanità esternalizza i servizi e storna ingenti risorse verso l'imprenditoria privata. Arruola su basi clientelari personale non sempre qualificato, per sopperire a carenze organiche create ad arte, dando origine ai presupposti per uno scadimento della assistenza pubblica a premeditato vantaggio di quella privata.