IL GOVERNO FA DIETROFRONT SULLA REPERIBILITA' LUNGA IN CASO DI MALATTIA

 

Il Governo fa dietrofront sulla circolare Brunetta che ha costretto  i dipendenti pubblici, in caso di malattia, a rimanere a casa 11 ore. Le fasce di reperibilità in caso di malattia tornano infatti ad essere quelle tradizionali (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 per complessive quattro ore). Viene così cancellata quella parte della circolare Brunetta, introdotta la scorsa estate, conseguente al Decreto legge 112/2008. La modifica è contenuta nel Decreto “salva crisi”. Si va anche verso l’annullamento della decurtazione dello stipendio per la malattia: ma questo varrà solo per forze armate, polizia e vigili del fuoco.

Il Governo è tornato sui propri passi giustificando il contro-provvedimento come necessario per adottare maggiore uniformità. Un concetto che però la stessa maggioranza politica non sembra aver adottato a proposito della decurtazione in busta paga, da applicare sempre in caso di malattia e introdotta con la stessa circolare Brunetta. Il Decreto approvato dal  Consiglio dei ministri, prevede infatti che per i dipendenti delle forze armate, della polizia e dei vigili del fuoco verrà meno anche l’altro caposaldo della circolare Brunetta: il taglio in busta paga per ogni giornata di malattia. Una notizia che se per questi comparti risolve il problema, per tutti gli altri ha il sapore della beffa.

La mobilitazione dei lavoratori pubblici, espressa in questo anno a più riprese con continue iniziative, il cui apice è stato raggiunto con lo sciopero generale promosso dal sindacalismo di base il 17 ottobre 2008, ha costretto il governo a rivedere alcune scelte. Un ruolo sicuramente è stato esercitato anche dai sindacati concertativi, preoccupati della perdita di consenso tra i lavoratori pubblici.

E' importante continuare a far sentire la pressione sul Governo partecipando numerosi allo sciopero generale del pubblico impiego, proclamato per il prossimo 3 luglio da RdB-CUB, COBAS, SdL. La vulnerabilità del Governo è evidente, continuare a mobilitarsi è necessario.  

 

RdB CUB Pubblico Impiego Sardegna

 

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Nel pubblico impiego la chiamavano “l’ora d’aria”. Era la norma, introdotta l’anno scorso da Brunetta, che obbligava i dipendenti pubblici in malattia a restare in casa in attesa dell’eventuale visita di controllo praticamente per l’intero giorno dalle 8 alle 13, dalle 14 alle 20. Questa regola, molto contestata dai sindacati, viene ora eliminata: il decreto del governo abolisce l’obbligo di reperibilità su undici ore. In questo modo torna in vigore il vecchio limite di due ore al mattino (10-12) due al pomeriggio (17-19) previsto dai contratti. Ma la novità più rilevante è forse quella che riguarda polizia, forze armate e vigili del fuoco: per loro (solo per loro) non ci sarà più la decurtazione in busta paga per i giorni di malattia.

Fonte: Il Messaggero, Sabato 27 Giugno 2009

 

Il Dipartimento della Funzione pubblica comunica che nel decreto legge sulle misure anti-crisi è stata inserita la modifica dell'articolo 71 del decreto legge 112/2008 (norme sulle assenze per malattia), che il ministro Brunetta aveva già proposto nell'atto senato 1167. La norma prevede l'esclusione del Comparto Sicurezza e Difesa, nonché del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco dalle riduzioni degli emolumenti fissi e continuativi per le assenze per malattie fino a 10 giorni. Inoltre è stato abrogato il comma 5 dell'art. 71 che riguardava tutta la problematica di varie tipologie di permessi ivi comprese quelli dei donatori di sangue e disabili.

26/06/2009 - Decreto anti-crisi: NOTA DEL DIPARTIMENTO FUNZIONE PUBBLICA