L'ACQUA NON È UNA MERCE!

L’ACQUA APPARTIENE A TUTTI

L'ACQUA È UN BENE DI TUTTI, SENZA ACQUA NON SI PUÒ VIVERE!

Dal 16 giugno al 16 luglio la USB-RdB, in piazza del Carmine a Cagliari, raccoglie le firme per i referendum CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA

Cagliari -

 

Perché un referendum?

Perché l’acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Un bene essenziale che appartiene a tutti. Nessuno può appropriarsene, né farci profitti. L’attuale governo ha invece deciso di consegnarla ai privati e alle grandi multinazionali. Noi tutte e tutti possiamo impedirlo. Mettendo oggi la nostra firma sulla richiesta di referendum e votando SI quando, nella prossima primavera, saremo chiamati a decidere. E’ una battaglia di civiltà. Nessuno si senta escluso.

Perché tre quesiti? Perché vogliamo eliminare tutte le norme che in questi anni hanno spinto verso la privatizzazione dell’acqua. Perché vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua.

Cosa vogliamo? Vogliamo restituire questo bene essenziale alla gestione collettiva. Per garantirne l’accesso a tutte e tutti. Per tutelarlo come bene comune. Per conservarlo per le future generazioni. Vogliamo una gestione pubblica e partecipativa.

Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.

Dai referendum emergerà un nuovo scenario. Dal punto di vista normativo, il combinato disposto dei tre quesiti sopra descritti, comporterebbe, per l’affidamento del servizio idrico integrato, la possibilità del ricorso al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.

Tale articolo prevede il ricorso ad enti di diritto pubblico (azienda speciale, azienda speciale consortile, consorzio fra i Comuni), ovvero a forme societarie che qualificherebbero il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e scevro da profitti nella sua erogazione. Verrebbero di conseguenza poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini.

E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali

Vogliamo affermare la totale tutela di un bene essenziale e la completa ripubblicizzazione della  gestione dell’acqua, da rifondare sulla partecipazione diretta di cittadini, lavoratori, comunità locali. Chiediamo ai Sindaci e alle amministrazioni comunali di esprimersi pubblicamente a favore della gestione totalmente pubblica, ripetiamo gestione totalmente pubblica,  del ciclo delle acque, che questo impegno non si limiti a generici comunicati stampa.

Contrastiamo la privatizzazione.

Perché l’acqua è un diritto non una merce, e deve essere gestita con logiche pubbliche, da aziende di totale proprietà pubblica.  Costringiamo i nostri amministratori a rivedere le loro posizioni .

I nostri amministratori sardi hanno privatizzato la gestione del servizio idrico dell’intera regione, e le tariffe sono aumentate e persino triplicate. Abbanoa è al servizio del suo profitto, non dei cittadini. Bollette spaventose, dimostrano che privatizzare non è convenuta al cittadino. Cosa non dire delle bollette che arrivano più volte per importi già pagati?

  

FIRMIAMO I TRE REFERENDUM

Cagliari - Piazza del Carmine -

dal lunedì al venerdì 16.30 - 19.30