LICENZIAMENTI AIAS: vicino alla conclusione l'accordo tra azienda e sigle collaborazioniste
L'incontro svoltosi tra Aias e sindacati, lunedì 18 Febbraio, ha portato solo brutte notizie. La sensazione avuta nel corso dei precedenti incontri che al tavolo sedessero sigle che impropriamente si autodefiniscono sindacati di lavoratori e che, nei fatti dimostrano di essere collaborazionisti con l’azienda, si è concretizzata, e nel modo peggiore. UGL e Isa si sono dichiarati a favore della firma dei licenziamenti, e disponibili ad andare alla verifica dei criteri che avevano portato a quantificare l’esubero. Di fatto il nuovo percorso avviato è andare a ratificare l’esistente, visto che nell’informativa fornita dall’Aias nel corso del primo incontro, per ogni centro di riabilitazione, oltre ad esservi l’organico standard e l’organico in servizio, vi è una colonna che indica “l’organico concordato con UGL e ISA”. Un lavoro preparatorio ai licenziamenti che viene da lontano, e che queste due sigle hanno avallato sin dall’inizio. UGL e ISA, al tavolo non hanno fatto nessuna resistenza, hanno ribadito loro insieme all’Aias più volte che gli esuberi erano strutturali e quindi bisognava andare all’accordo… per licenziare.
L’Aias ha dimostrato sempre e comunque la piena volontà di andare verso i licenziamenti, ed è rimasta sorda alle argomentazioni sindacali, vista la possibilità di percorrere la cassa integrazione in deroga, per la quarta volta, che la legge permette ancora per l’anno corrente. L’arroganza dell’azienda continua come non mai; al tavolo alle sigle contrarie al percorso dei licenziamenti viene impedito di parlare, di difendere i lavoratori, di portare la protesta al tavolo. Non si pensa e non si cercano alternative che permettano di salvare i posti di lavoro e le loro famiglie. Non vi è stata nessuna apertura all'utilizzo degli ammortizzatori sociali (Cigs a rotazione), proposta ribadita più volte dalle 7 sigle sindacali contrarie al licenziamento. L’Aias ha avuto l’ardire di dire che tale proposta era nuova, al tavolo, mentre è stata la prima cosa detta sin dal primo incontro.
La nostra richiesta di sapere quale era il piano di rientro degli stipendi è stata liquidata immediatamente perché non all’ordine del giorno e perché la crisi a detta loro è strutturale e non di bilancio. Allora se la crisi non è di bilancio perché non pagano gli stipendi?!
L’UGL e Isa stanno impedendo che la procedura prevista dalla legge per i licenziamenti collettivi, che prevede che deve essere esaurita entro 45 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione dell’impresa, dia esito negativo, e che la questione passi all’Ufficio Provinciale del Lavoro, per un ulteriore esame delle materie; tale esame deve concludersi entro 30 giorni.
E’ evidente da questa vicenda dimostra chiaramente che basta la presenza di una sigla che decida di firmare i licenziamenti, e la procedura viene automaticamente accelerata vorticosamente e produce i disastri che l’azienda auspica, senza tener conto del peso delle sigle tra i lavoratori.
L’UGL, nei momenti cruciali come quello che stanno vivendo i lavoratori dell’AIAS dispiega la sua vera natura quello di essere un sindacato padronale e, quindi, al servizio del padrone; e ciò in piena sintonia con quelle che erano le sue origini ed ispirazioni di provenienza: la Cisnal, costola del Movimento Sociale Italiano. Un sindacato di ispirazione fascista insomma quello stesso fascismo che per difendere i padroni attaccava le camere del lavoro, gli operai che occupavano le fabbriche, i contadini che occupavano le terre nel biennio rosso 1920-21. Dando forza all’orda reazionaria antipopolare, finanziata dagli industriali e dagli agrari.
Dell’ISA cosa dire? L’Intesa Sindacato Autonomo, rappresenta almeno in questo caso quel pezzo di sindacalismo autonomo che nato per tutelare gli interessi dei lavoratori diventa sindacato dei colletti bianchi, sindacato corporativo schierato a fianco degli interessi padronali.
Per questi motivi, i lavoratori A.I.A.S. della Sardegna hanno organizzato per giovedì 21 febbraio alle ore 18:00 un sit-in, sotto la sede regionale dell'Ugl - per protestare contro i licenziamenti dei 133 colleghi , fortemente sostenuti da questa sigla sindacale.
USB solidarizza con i lavoratori e parteciperà all’iniziativa.
Pubblichiamo i verbali dei due incontri per trasparenza, e l'articolo comparso sulla stampa locale in cui l'Ugl tenta di giustificare la sua scelta. Preferiamo non commentare...