«Basta sfratti: è un problema sociale»

Nuoro -

 

Le richieste della RdB-CUB al vertice in prefettura.
Presto un incontro con Area e Comune  

«Basta sfratti: è un problema sociale»

NUORO. «Sospenda tutto perché questo, ormai, è un problema sociale con possibili risvolti nell’ordine pubblico». Alle 10 di ieri mattina, seduto davanti al prefetto Franca Cocco, il coordinatore regionale dell’RdB-CUB, Enrico Rubiu, non si perde decisamente in chiacchiere.

Gentile ma fermo, davanti a una delegazione di sfrattati, lo chiede più volte al rappresentante del governo, che gli sgomberi annunciati degli abusivi nuoresi devono essere bloccati. Perché il diritto alla casa, spiega, dovrebbe essere un diritto di tutti. E perché, in fondo, secondo Rubiu, «è più illegale chi non assicura questo diritto a tutti, rispetto all’illegalità di chi occupa le case». «Sospendete tutto - ha chiesto, dunque, Rubiu insieme a Federico Carboni, dell’RdB-CUB - noi comunque staremo sempre dalla parte degli occupanti. E soprattutto chiederemo un incontro in Regione per discutere della sanatoria».

Il prefetto Franca Cocco, dal canto suo, di fronte alla delegazione che ha ricevuto in prefettura, è stata altrettanto chiara. Dopo aver ascoltato le posizioni di tutti, ha ricordato che esiste una legge precisa e va rispettata. E che l’occupazione di una casa è un reato. Ma ha garantito, comunque, che da lì a poco avrebbe organizzato un incontro tra sindacato RdB-CUB, Comune e Area. Per quanto riguarda la richiesta di sospendere gli sfratti, però, dalla prefettura non è arrivata una risposta. Anche gli sfrattati, ieri, hanno avuto occasione di dire la loro. Di raccontare che, pur avendo commesso un reato, hanno sempre cercato di pagare la tassa di occupazione. E che comunque molti hanno occupato case che pochi sarebbero disposti ad accettare. Fuori dalla prefettura, mentre si svolgeva l’incontro, i militanti di A Manca pro s’indipendentzia, che sin dall’inizio hanno sostenuto gli sfrattati, hanno fatto un piccolo sit in e distribuito volantini.

di Valeria Gianoglio

9 luglio 2009 - La Nuova Sardegna