NUORO - ASSEMBLEA CONTRO GLI SFRATTI -
ASSEMBLEA CONTRO GLI SFRATTI DELL’AREA (EX IACP)
- VENERDI’ 3 LUGLIO 2009, ORE 18 -
PRESSO IL CIRCOLO MADRIKE, VIA CONVENTO N. 50 - NUORO
Non sono più solo gli immigrati, né gli sfrattati, ad esprimere un diffuso bisogno esistenziale di case. Oggi, sono migliaia di persone a rivendicare il diritto ad avere un tetto sopra la testa: giovani in procinto di lasciare la famiglia, coppie di nuova formazione, separati e divorziati, anziani costretti a scegliere tra la coabitazione con i figli adulti ed il ricovero. Sono migliaia di persone per le quali alla casa non è legata solo la necessità di “ripararsi dalle intemperie”, ma soprattutto la volontà di una vita autonoma, la possibilità di effettuare liberamente la proprie scelta di vita.
Invece, di fronte a queste istanze, gli speculatori – quelli che traggono profitto dalla manipolazione del mercato immobiliare – si stanno prendendo la loro rivincita. Su scala locale e nazionale, ciò a cui stiamo assistendo è infatti un imponente processo di valorizzazione e di rafforzamento della rendita urbana, dove anche la gestione del patrimonio pubblico risponde a “logiche politiche” che di logico hanno ben poco.
Quale logica guida lo sfratto di donne incinta con figli? O di persone a basso reddito che, visti gli affitti, faticherebbero a pagarne uno?
A Nuoro, come a Roma negli ultimi vent’anni, il problema delle occupazioni di locali ex Iacp sta esplodendo nel modo peggiore: ignorando i bisogni della gente e affermando quel malinteso senso della legalità che si chiama “stato di diritto”. E’ paradossale, ma con la scusa di affermare il Diritto, si calpesta quello primario ad avere una casa!
In tutta la provincia settanta nuclei familiari rischiano di essere messi in mezzo ad una strada. Solo a Nuoro questo dramma riguarda decine di persone, ma l’Area (ex Iacp) vede bene di azzerare tutto, rendere esecutivi gli sfratti, con la morale che chi ha occupato “abusivamente” i locali ha tolto la possibilità ad altre persone, più bisognose, di avere un tetto sopra la testa. Baggianate! Semmai, l’Area dovrebbe preoccuparsi di trovare soluzioni alternative e paritarie per tutti, anziché sponsorizzare una “guerra tra poveri”.
Gran parte del patrimonio dello Iacp (di fatto!) è ed è stato costruito con i soldi dei lavoratori (un esempio, la Gescal, il cui contributo è stato versato praticamente fino al 1992) ma ai lavoratori e al popolo queste “trattenute” spesso non son servite allo scopo per le quali versate: la costruzione di case da dare in affitto o a riscatto, ad un costo accessibile alle famiglie.
Le RdB-CUB e As.I.A. (Associazione Inquilini e Assegnatari) di Nuoro non staranno a guardare passivamente l’ingiustizia che si compie. Per affermare il diritto alla casa e ad un’esistenza dignitosa, al fianco delle famiglie nuoresi sotto-sfratto, lotteremo per costruire l’argine alla barbarie. Per non far sprofondare il nostro territorio nell’incivile indifferenza che uccide chi oggi è più debole, anche di fronte a quelle Istituzioni, che al contrario dovrebbero tutelarlo.
VENERDI’ 3 LUGLIO 2009, ORE 18
ASSEMBLEA
CONTRO GLI SFRATTI DELL’AREA (EX IACP)
PRESSO IL CIRCOLO MADRIKE, VIA CONVENTO N. 50 - NUORO
LA CASA E' UN DIRITTO!
DIFENDERLO UN DOVERE!
RdB-CUB Nuoro
AS.I.A Nuoro
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1 luglio 2009 - La Nuova Sardegna
Sfratti, parte la mobilitazione
Venerdì un’assemblea pubblica con l’Rdb-Cub
Lunedì lo sgombero dell’alloggio occupato da una giovane incinta
NUORO - Il popolo degli sfrattati di Nuoro e provincia si mette in moto e grazie all’idea lanciata dal sindacato Rdb-CuB e dall’associazione inquilini e assegnatari, alle 18 di dopodomani, venerdì, si ritroverà al circolo Madriche di via Convento 50 per decidere il da farsi. Perché il tempo stringe e una settantina di perentori inviti a sgomberare sono lì che pendono come tante enormi spade di Damocle sulle teste di altrettante famiglie di abusivi. Il prossimo sfratto è fissato per lunedì mattina. A far le valigie, stavolta, sarà una giovane mamma nuorese con due figli stretti tra le mani e un terzo in arrivo. Ma Giusy, la mamma in questione, ha la legge che non sta dalla sua perché è l’occupante abusiva di una casa popolare. Come lei, avevano fatto tante altre mamme disperate e senza lavoro. Tutte persone che adesso da un momento all’altro rischiano di finire in strada perché l’ex Iacp ha mandato loro gli avvisi di sfratto in quanto «occupanti abusivi» di alloggi popolari. Dopo il primo sfratto eseguito alcuni giorni fa alle popolari di viale Costituzione, tuttavia, il popolo degli abusivi non è rimasto con le mani in mano. Qualcuno è ricorso a un avvocato, per cercare di bloccare l’iter di sgombero, qualche altro ai giornali, altri ancora hanno cercato di mobilitare le truppe dei disperati facendo girare di casa in casa un volantino già utilizzato tempo fa per lo stesso motivo.
«Il diritto alla casa - c’è scritto - è un diritto previsto dalla Costituzione. Con il nostro grido vogliamo ricordare che abbiamo occupato le case non per comodo ma spinti dal bisogno. Non possiamo pagare gli affitti esagerati che in città lievitano come il pane. Ci sentiamo soli e abbandonati, soprattutto da poltiici e istituzioni». Vorrebbero sapere, infatti, alcuni degli sfrattati, che fine abbiano fatto i fondi per l’edilizia popolare che lo Stato assegna agli enti locali, chi dei politci si stia muovendo per aiutarli, che fine abbia fatto l’idea della sanatoria. «A Nuoro come in altre città - si legge, invece, in un comunicato dell’Rdb-Cub e dell’associazione inquilini e assegnatari di Nuoro - con la scusa di affermare uno stato di diritto si calpesta un bisogno primario come quello di avere una casa. In tutta la Provincia settanta nuclei familiari rischiano di essere messi in mezzo a una strada». Anziché rendere esecutivi gli sfratti, scrive il sindacato Rdb-Cub, l’Area dovrebbe preoccuparsi di trovare soluzioni alternative e paritarie per tutti». Anche perché, ricorda l’Rdb-Cub, «gran parte del patrimonio dell’ex Iacp è stato costruito con i soldi dei lavoratori».(v.g.)
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1 luglio 2009 - L'Unione Sarda
Nuoro. Senza un tetto decine di famiglie in provincia e in città
Sfratti in arrivo, è rivolta
Nuoro - Settanta famiglie rischiano di finire in mezzo alla strada in provincia. A Nuoro lo sfratto riguarda decine di persone. La denuncia arriva dalle Rappresentaze sindacali di base-Cub e dall'associazione degli inquilini e assegnatari che per venerdì organizzano un'assemblea pubblica. L'appuntamento è alle ore 18 presso il circolo Madriche, in via Convento 50, a Nuoro.
Sotto accusa è Area, l'ente erede del vecchio Iacp, che ha reso esecutivi gli sfratti soprattutto di chi ha occupato abusivamente gli alloggi togliendo la possibilità di averli a chi ne avrebbe avuto maggiore necessità. Una spiegazione che non soddisfa affatto le persone coinvolte e neppure il sindacato di categoria, molto critico verso la gestione della vicenda fatta da Area.
In una nota dai toni duri le rappresentanze sindacali di base e l'associazione degli inquilini e assegnatari di Nuoro parlano di ingiustizia. «Per affermare il diritto alla casa e a un'esistenza dignitosa, al fianco delle famiglie nuoresi sotto sfratto, lotteremo per costruire l'argine alla barbarie, per non far sprofondare il nostro territorio nell'incivile indifferenza che uccide chi oggi è più debole, anche di fronte a quelle istituzioni che al contrario dovrebbero tutelarlo».
I sindacati chiedono ad Area di «preoccuparsi di trovare soluzioni alternative e paritarie per tutti, anziché sponsorizzare una guerra tra poveri. Gran parte del patrimonio dell'ex Iacp - sottolineano - di fatto è ed è stato costruito con i soldi dei lavoratori (un esempio la Gescal il cui contributo è stato versato praticamente fino al 1992), ma ai lavoratori e al popolo queste trattenute spesso non sono servite allo scopo per le quali sono state versate: la costruzione di case da dare in affitto o a riscatto, a un costo accessibile alle famiglie».
I sindacati denunciano la situazione di insostenibilità di decine di nuoresi e di circa settanta famiglie in provincia che rischiano di ritrovarsi senza un tetto. «A Nuoro, come a Roma negli ultimi vent'anni - sostengono - il problema delle occupazioni di locali ex Iacp sta esplodendo nel modo peggiore: ignorando i bisogni della gente e affermando quel malinteso senso della legalità che si chiama stato di diritto. È paradossale - affermano ancora - ma con la scusa di affermare il diritto si calpesta quello primario ad avere una casa».